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Lettere dalle Missioni

Goias (Brasile)

Feliz Natal pra todos!!
Ultimamente abbiamo avuto il piacere di conoscere Vincenzo. È un giovane ragazzo del servizio civile che stava lavorando in Pernabuco, una delle regioni piú povere del Brasile, dove la siccità fa soffrire tante persone. E la siccità di quest´anno é stata “storica”… la peggiore negli ultimi 30 anni. È passato di qua per riabbracciare Silvia (la “nostra” del servizio civile) e conoscere i nostri progetti. Poi é ritornato in Pernabuco. Grazie Vince per la tua pacata determinazione! Poi é arrivata Alice, sempre del servizio civile internazionale. Stava facendo servizio a Rio de Janeiro. Le cose lá non sono andate affatto bene ed ha chiesto cosí il trasferimento di sede. Ora é qui da noi e sta lavorando con Silvia senza sosta. Sono  esempi di ragazzi in cammino che hanno scelto di dedicare la loro vita agli altri. Credo non si possa generalizzare, senza dubbio qualcuno vive questa esperienza con secondi fini, ma i ragazzi del servizio civile che sono passati qui da noi hanno e stanno brillando per la loro dedicazione e disponibilità. Come Daniele, ora in cielo, che tanto ha amato e tanto s´é fatto amare. Ogni giorno lo sentiamo presente qui con noi, sostenendoci e accompagnandoci. Juntos para sempre!
In questo periodo di Natale ho tradotto, anche con l´aiuto di Vincenzo e Alice, tantissime letterine di Natale che i bimbi-ragazzini del progetto di Adozione a Distanza hanno scritto ai loro padrini italiani. È un momento stressante perché sono davvero tante letterine e si corre per accelerare l´invio verso l´Italia. È sempre una carezza al cuore dover tradurre frasi di questo tipo, alcune anche simpatiche:
“Anche se non mi conoscete personalmente mi state aiutando tanto… é una cosa molto molto bella”
“Che Dio vi benedica e possa riconoscere il vostro sacrificio per aiutare i miei figli”
“Io non ho mai ricevuto un regalo di Natale… perché non mi regalate una bicicletta usata, basta che vada…”
E cosí via… Il fatto interessante di tradurre letterine di Natale é che diversi ragazzi/e si “aprono” e raccontano ai padrini cose che difficilmente ci direbbero a voce. Spesso scopriamo situazioni piú complesse di quello che immaginiamo. Ed é straordinario constatare come a volte il fatto di sapere che una persona “sconosciuta” aiuti tanto, senza chiedere nulla in cambio (noi in realtà chiediamo alcune cose, come bei voti a scuola e il partecipare delle riunioni mensili), crea un sentimento di apertura e generosità proprio in chi riceve l´aiuto. Una sottile luce per schiarire l´ombra dell´egoismo!
Come immagine del Natale vi racconto rapidamente la storia di Maria Gabriely, dei suoi fratellini, e della mamma Fernanda. Fernanda é una ragazza ex-usuaria di crack. Come per tutti gli ex-usuari resta sempre un qualche dubbio che il suffisso EX sia fragile. Fernanda ha avuto una vicenda simile a quella di tante giovani madri che incontriamo: ha avuto Victória da un certo José Eduardo e lui, mentre lei era incinta e stavano giá vivendo insieme, passava quasi tutte le sere fuori di casa… Sei mesi dopo la nascita della bambina si sono separati. E lui, anche se l´ha riconosciuta e vive nello stesso quartiere, non la cerca da piú di 4 anni… Fernanda lascia quindi Victória con sua madre a Trindade (una cittadina qui vicino) e viene qui a Goiânia, dove conosce Luiz Roberto; nascono M. Gabriely e Luiz Cauã ma lui beve, usa droga, la picchia… 3 mesi fa si sono separati. Posto al nido non c´é, quindi lei non puó lavorare; c´é l´affitto da pagare (90 euro) e tutte le spese, ecc. Si riavvicina a Luiz Roberto e resta incinta di nuovo, ma poco dopo si separa nuovamente. Porta avanti la gravidanza da sola, e non potendo lavorare vive senza pagare gli affitti. Quindi viene periodicamente (circa ogni 2-3 mesi) buttata in strada. Le abbiamo pagato giá diversi affitti, grazie all´aiuto che arriva dai padrini. Nasce in luglio la piccolina. Maria Gabriely é una bimba speciale, con problemi neurologici. Ha 4 anni e da 2 aspetta di poter fare una tomografia del cervello per verificare la gravitá della situazione. La salute pubblica é complicata… Ultimamente stiamo battendo i pugni sul tavolo del municipio per vedere se riusciamo insieme a costruire un progetto di aiuto efficace intorno a Fernanda e bimbi. Dal problema della casa, della salute di Maria Gaby, eventualmente aprire il processo per la pensione di invaliditá, i posti all´asilo, un lavoro per Fernanda, ecc.
Voglio lasciarvi, augurandovi un Felice Natale, come Maria Gaby fa tutte le volte che la vado a trovare: un sorriso fortissimo, strizzando gli occhi, e un bacino mandato con la manina.
Il nostro Dio é il Dio degli ultimi, dei necessitati, dei piccoli… in primo luogo!! Il Natale ce lo ricorda con gioia e fermezza!
Con affetto
Paolo
Oggi arrivano i genitori di Daniele per passare il Natale qui con noi e la nostra gente. Quanta forza, fede e amore che stanno testimoniando. Grazie!

Thailandia

Eccoci alla Giornata Missionaria 2012, e non voglio lasciarla passare senza farmi viva e dare notizie
dalla missione. Il pensiero che mi sta tornando in mente spesso e’ il titolo del libro che sto leggendo
in questo periodo: “Amare e’ un cammino”, perche’ mi sembra che descriva bene quello che sto
vivendo personalmente e missionariamente.

Si e’ in cammino nell’amare chi ci e’ vicino, sia esso un membro della nostra famiglia o il popolo a cui
siamo inviate, e nell’amare noi stessi, con il bagaglio di pesi e gioie che ci portiamo dietro. Il rischio, a
volte, e’ di credere di saperlo fare o di farlo, senza osare di piu’.

Il 18 settembre scorso e’ morta Mee Phloi, una signora thai di 57 anni, affetta da un’ emiparesi.
Viveva con un figlio, ma in condizioni igieniche di quasi abbandono… Ogni tentativo di risolvere
la sua situazione falliva, tanto in ambito familiare, quanto attraverso il centro sanitario della zona
o il sindaco… e, mentre si cercavano nuove strade per “risolvere” il problema, lei e’ deceduta. Al
funerale tanta partecipazione, in vita nessuno. E inizialmente sono nati in me giudizi… ma ho capito
che amare e’ un cammino, anch’io infatti avrei potuto fare di piu’ per lei, così come i suoi familiari
pensavano certamente di aver fatto abbastanza…

Si ama tanto quanto si capisce cosa sia l’amore. E allora mi viene da dire di non accontentarci: Dio e’
amore infinito, quindi ne abbiamo di cammino da fare.

Questo non toglie la gioia di vedere dei piccoli segni di progresso, di nuove forme di amore
che nascono e che riempiono il cuore. In questo periodo ci sono stati 9 ragazzi del centro della
parrocchia di 13-14 anni, di cui 2 soli cattolici, che con passione volontariamente hanno fatto parte
del gruppo della Misericordia… un gruppo che, al sabato pomeriggio, fa un piccolo servizio di visita
ai malati e poveri della nostra zona. Ho notato con soddisfazione che hanno gustato il servizio, o
meglio hanno provato quanto e’ bello dare del tempo agli altri, vincere la propria resistenza davanti
a dei malati gravi, che non comunicano facilmente o che hanno deformazioni, oppure passare 2
ore insieme a degli anziani senza figli e preparare con loro e per loro una buona cenetta… Ed io ho
riscoperto attraverso loro la sete dei giovani di esperienze vere, fatte di incontri, di condivisioni di
vita.

Un altro stralcio missionario di questo periodo e’ la conoscenza di Ging, una giovane donna di 32
anni, paralizzata alle gambe a causa di un incidente avuto all’eta’ di 15 anni. Incontrata per caso
all’ospedale, l’ho contattata per telefono per chiedere di andare a trovarla, ma la sua reazione
nel sapere che ero una religiosa cattolica e’ stata di freddezza, e di dichiarazione esplicita di non
interesse a Gesu’ Cristo. Questo mi ha meravigliato non poco, sia perche’ in genere non e’ nostro
stile predicare o annunciare il Vangelo se dall’altra parte non c’e’ un interesse, sia perche’ in genere i
thai non dicono in modo cosi’ forte una propria avversione. Scopro poi che aveva avuto un approccio
invadente da parte di una sorta di setta e cosi’, giustamente, manifestava il suo disinteresse.
Questo mi ha fatto pensare ai nostri metodi missionari, come anche al rischio, anche nelle nostre
societa’ cristiane e scristianizzate, di passare oltre l’umano, cioè di dare per scontato quelle che
sono le semplici ma importanti relazioni umane. Cosi’ , Ging mi ha fatto riscoprire il significato della
vicinanza fine a se stessa, non come mezzo di evangelizzazione… io ti sono vicina perche’ tu sei
importante per me, e mi interessa davvero la tua salute, il tuo benessere, la tua vita. Poi magari nel
segreto della mia stanza chiedo al Signore la grazia che possa conoscerLo ed avere la pienezza della
gioia.

Non smettero’ di gridare, dal mio osservatorio buddista (thai), ma lo direi ovunque fossi, che essere
cristiani e non esserlo NON e’ la stessa cosa, e che abbiamo la grazia di essere cristiani.

Concludo con uno stralcio dal messaggio del papa per questa giornata, ringraziandovi per le
preghiere e il sostegno alla missione :

“La fede in Dio, in questo disegno di amore realizzato in Cristo, è anzitutto un dono e un mistero
da accogliere nel cuore e nella vita e di cui ringraziare sempre il Signore. Ma la fede è un dono che
ci è dato perché sia condiviso; è un talento ricevuto perché porti frutto; è una luce che non deve
rimanere nascosta, ma illuminare tutta la casa. E’ il dono più importante che ci è stato fatto nella
nostra esistenza e che non possiamo tenere per noi stessi”.

Buona Giornata Missionaria!!

Valentina, mmx

Ging

Bafoussam (Camerun)

Cari,

Dopo le vacanze e tutte le preoccupazioni per dare inizio al nuovo anno scolastico, con la
presente sono ad informarvi che già da più di un mese la scuola è effettivamente iniziata presso il
Seminario Minore. Gli iscritti sono in totale 27 al posto dei 34 dello scorso anno. Dieci (10) sono
entrati in Propedeutica quest’anno.
Desidero pure inviarvi i ringraziamenti dei tre (3) seminaristi che hanno beneficiato del
vostro sostegno finanziario per pagare le spese scolastiche. I loro genitori sono davvero poveri, ma
grazie alla vostra generosità e alle vostre preghiere essi sono in questo modo sostenuti nel loro
impegno alla sequela di Cristo.
Ed ora una domanda: devono essi, come ho visto negli archivi, inviarvi essi stessi delle
lettere di ringraziamento?
Nella mia veste di Incaricato diocesano delle Vocazioni, vi esprimo nuovamente la nostra
riconoscenza per tutti gli sforzi che fate per il sostegno delle vocazioni nella Diocesi di Bafoussam
e saluto tutti voi come pure il vostro Parroco.
Restiamo uniti nella preghiera e nell’azione di grazia in questo Anno della Fede.

Fraternamente!

Il Rettore

Don Gilbert MONTSE