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Lettere dalle Missioni

Goias (Brasile)

Ciao carissimi,

oggi vi scriverò una mail più breve del solito, sperando di fare cosa gradita

La novità principale é che Talita, la ragazza (oggi maggiorenne) di cui vi ho più e più volte parlato e che diversi di vi hanno accompagnato (corso di
pittura e poi corso professionalizzante), é uscita dalla struttura che la stava accogliendo, la Talita Kum. Dopo diversi mesi di stress accumulato,
soprattutto per tensioni e incomprensioni con la suora direttrice della casa famiglia, ha scelto di andarsene. Scelta che ha lasciato un po´ tutti con
l´amaro in bocca. Ma la scelta di Talita, davvero un po´ troppo cocciuta, é stata irremovibile. La voglia di libertà, la voglia di un relazionamento
amoroso senza controlli altrui, il desiderio di una vita con se e per se… tutti componenti che hanno avuto un ruolo. Pochi giorni prima che se ne
andasse ero stato a trovarla e avevamo fatto una bella chiacchierata. Ormai aveva deciso e non c´é stato nulla da fare. La preoccupazione principale:
“dove andrai?”. La mia paura di un ritorno alla “rua” é per fortuna durata poco. Talita ha snocciolato con una apparente sicurezza che sarebbe andata a
casa di un´amica (Camila, ex ospite della casa famiglia). L´alternativa, il famoso piano B, se le cose non avessero funzionato… Mato Grosso, a casa
di un amico conosciuto anni prima (ma di cui non ha più telefono o altri contatti, solo indirizzo… quindi sarebbe arrivata lá a muso duro, di
sorpresa!). Ovviamente il piano B non era una via d´uscita plausibile… ma sempre meglio del piano C… inesistente! Insomma, una gran voglia di
andarsene dalla Talitha Kum ma senza le idee chiare sul futuro. Irmá Ana é molto preoccupata, io sono un po´ più fiducioso. Il problema é che Talita
non ha una rete di parenti o amicizie che in una situazione così possano aiutare. Poi, nota dolente, la separazione da Tallis… ha firmato un affido
temporaneo a favore di una zia del papà del bambino, che in realtà é una signora premurosa che si é sempre data da fare per Talita. Quindi mamma e
figlio sono attualmente separati. Forse riusciranno a vedersi nei fine settimana. Sono in contatto con Talita ed un giorno, col mio fedele scudiero
André, la siamo andati a trovare. Non abita lontano da noi, solo 20 min di scooter. Abbiamo portato un gelato e chiacchierato molto. Abbiamo trovato in
casa Talita, la Camila e il suo moroso. Un cicciottello di poche parole, un po´ schivo. Il clima era sereno, allegro. Abbiamo scherzato e riso insieme.
Talita é stata ben accolta nella nuova casa anche se non ha ancora trovato un lavoro, e quindi vive sulle spalle degli altri. Sta cercando e troverà.
Nella casa, in affitto, abitano altre due ragazze che non abbiamo conosciuto. Sembra che lavorino e che stiano aiutando. Insomma, Talita é finita in
una piccola confraternita (stile casa degli studenti, per intenderci) con ancora contorni non ben definiti. Irmá Ana sospetta che possa esserci dietro
un giro di prostituzione, e che l´uomo di casa non sia solo il moroso della Camila ma anche il “pappone” delle altre ragazze. Io non ho avuto questa
sensazione, ma cercheremo di approfondire. La situazione resta comunque molto delicata, anche per il temperamento un po´ sgruso di Talita: in un
contesto cosí uno screzio o una litigata e… “La porta é quella!!”

Quindi, ancora una volta, vi chiedo si ricordare nelle vostre preghiere Talita e Tallis.

Già vi saluto, ma vi terrò aggiornati degli sviluppi.

Un abbraccio

Paolo

Ps: la benzina e l´etanolo non sono mai stati così cari negli ultimi 4 anni (ma non sono riflessi della Libia… sembra che l´aumento dell´etanolo
abbia spinto la benzina al rincaro); e anche la carne: su alcuni generi basici l´inflazione é al galoppo!!

Pps: copio qui sotto l´ultima mail di Padre Corrado, con spunti di riflessione quaresimale molto pungenti… a presto!!!

Goias, 22 Marzo 2011


Prego Dio che mi permetta, prima di morire, di alzare la mia voce un´ultima volta, come un suono di tromba, per richiamare quelli che
guadagnano e tengono per loro quello che potrebbero dare a chi non ha. Sono fondamentalmente loro che offendono lo Spirito Santo di Dio e sono
responsabili in grande misura se la grazia non scende nelle nostre assemblee. Molti fratelli nostri, amati da Dio, non hanno da mangiare, non
hanno da vestirsi, non hanno dove reclinare il capo.


John Wesley

Non so chi fosse questo John Wesley, ma probabilmente non aveva molti amici… e, quelli che lo incrociavano per la strada, devono
aver cercato di schivarlo, per evitare che li prendesse per il bavero, dicendo: “Tu che guadagni, tu sei responsabile!”.

Carissime e carissimi,

quaresima é tempo di conversione. Qualche frase che possa far riflettere e scuotere un po´, non puó fare che bene.

Domenica scorsa abbiamo vissuto un momento di grande grazia e gioia: un seminarista della nostra parrocchia, Nelson, ormai sui 35
anni, entrato in Seminario 6 anni fa, é stato ordinato diacono. E, se Deus quiser, l´anno prossimo sará ordinato prete.
L´ordinazione é avvenuta qui a Jardim das Oliveiras, a cui é seguito il pranzo comunitario. C´é stato parecchio lavoro ma la soddisfazione é stata
grande.

A fine febbraio é arrivato Andrea di Parma, 20 anni compiuti qui domenica l´altra. Si fermerá 4 mesi. Ha giá iniziato alcuni corsi
gratuiti di inglese e speriamo di poter iniziare presto anche dei corsi di informatica.

Come sapete, durante la quaresima in tutto il Brasile la Chiesa lavora su un tema, cercando di coinvolgere anche la societá a tutti i livelli. Il
tema di quest´anno é: Fraternitá e vita sul pianeta. Lo slogan: La creazione soffre le doglie del parto. Si vuole cercare
di riflettere e di stimolare nuovi comportamenti sui temi dell´ambiente (inquinamento, deforestazione, uso dell´acqua, ecc.). Il Brasile ha oggi
una responsabilitá storica: difendere l´Amazzonia per difendere la vita sulla terra.

Sabato notte, in uno dei miei quartieri, un uomo di 42 anni é stato ucciso con una coltellata dal figlio 25enne di una sua
compagna, che anche lui aveva allevato. Questo figlio é caduto nel crack, era uscito di casa e per una banale discussione… Il crack continua a
mietere vittime.

Tra gli ultimi entrati nel progetto adozioni a distanza ci sono:

Victor Eduardo, 3 anni, appena arrivato con la madre e i due fratelli dal Maranhão. La madre é 3 volte ragazza madre!

Carlos Daniel, neanche un anno. La madre é due volte ragazza madre!

Adelón, 10 anni. Ha 6 fratelli e una sorellina di 3 anni. Sono arrivati da non molto dal Tocantins.

Ana Rafaela, 3 mesi, che ha due sorelline gemelle di 2 anni.

Marcela, 9 anni, che ha 6 fratelli e il padre muratore.

Adrielly, 9 anni, nata il giorno 12, che ha una sorella di 10 anni nata il giorno 12 e un fratellino di 5 anni nato il giorno 12!

Grazie a chi li adotterá a distanza.

Per concludere, vi lascio in compagnia col nostro amico John Wesley.

Um forte abbraccio e buona quaresima..

Corrado




Non é terribile per una persona, dopo aver lavorato duramente per tutta la giornata, tornare a un tetto povero, freddo, sporco e scomodo, e
trovare che non c´é sufficiente cibo per ricuperare le energie spese? Voi che vivete comodamente in questa terra, che non avete bisogno che di
occhi per vedere, orecchi per ascoltare e cuori per comprendere tutto il bene che Dio vi ha dato, vi pare che ci possa essere qualcosa di
peggiore che andare alla ricerca di cibo, giorno dopo giorno, senza trovarlo, e magari dovendo consolare cinque o sei bambini che piangono
chiedendo quello che i genitori non hanno la possibilitá di dare?


John Wesley

Worcester (USA)

Carissimi don Francesco e Comunità di S. Paolo,

Come stai? Ti penso bene e così tutta la Comunità.
Ho ricevuto i vostri auguri di Natale, e con le vostre firme ho visto anche i vostri volti. Grazie
per il ricordo e la preghiera che contraccambio di cuore.

Sono un po’ in ritardo nel rispondere..! Ora approfitto di una sorella di passaggio per
mandarvi qualche notizia e per anticipare gli auguri pasquali.
Io sto bene e tra poco più di un mese compio un anno della mia presenza in USA. Non mi
sento ancora del tutto ben definita, piuttosto sono come una vetrina in allestimento con qualche
pezzo ancora da sistemare. Per esempio, non ho ancora definito il lavoro di volontariato e sono
in attesa di una risposta da una parrocchia per un programma di visite alle famiglie e ai poveri.
Vorrei anche continuare a frequentare qualche corso serale d’Inglese per non perdere quanto ho
guadagnato. Ma è come quando si costruiscono le case dove non può venire il pittore se prima
non è venuto l’idraulico. Così i tempi si allungano ed insieme anche la pazienza!

Quest’inverno abbiamo avuto tanta neve che mi ha dato un po’ di lavoro per spalare. E non
è ancora finito..! Anche voi l’avete vista alla televisione.
Comunque nello Stato del Massachusetts, dove siamo noi, non ci sono stati danni
gravissimi, ma sotto il peso della neve e del ghiaccio sono crollati circa 100 tetti di capannoni
e di case. Vi mando qualche foto della neve della nostra casa di Worcester. In questi giorni ne
aspettiamo ancora, ma non in grande quantità. Speriamo! I budget delle città sono andati tutti in
rosso per tenere le strade pulite.

Come in tutto il mondo, come in Italia, anche qui la realtà non è tanto florida. Tutte le sere
alla TV parlano di conti da far quadrare, ma nessuno sa come fare perché manca la materia
prima: i dollari..! L’unica risoluzione che sembra rimanere è quella di “tagliare”. Ma cosa? I
programmi sociali in aiuto alle famiglie e alle persone povere e disagiate: salute, scuola , stipendi ,
lavoro. Qui non c’è uno Stato sociale e neppure una mentalità assistenzialistica e non c’è niente di
gratuito. E’ su questo sfondo che fiorisce il volontariato con tutte le varie iniziative. Non tanto come
fatto caritativo, ma come senso del bene comune e della solidarietà che unisce le persone fra loro
in una reciproca solidarietà. C’è un linguaggio comune per definire il paese o la città “Comunità” .
Il Sindaco non parla di “gente” o di “paese”, ma di Comunità e chi promuove attività lo fa per
la “Comunità”. Tutti in un certo modo, dai piccoli ai grandi, si sentono responsabili della comunità.
Questo non solo a sostegno dei poveri, ma anche a livello culturale, per musei, programmi di
ricerca.

Vi racconto questo fatto simpatico. Un paio d’anni fa una ragazzina di circa 10 anni ha
avuto un male indescrivibile ad un ginocchio. Doveva stare a letto e solo la lettura riusciva a
distrarla un po’. Quando è guarita si è trovata con tanti libri. Così ha pensato di organizzare gruppi
di bambini per aiutarli a leggere e per farli divertire. Ora da tutti gli Stati degli USA riceve circa
60.000 libri che lei diffonde ai bambini che desiderano leggere ma non possono averne. Ce ne
sono tante d queste iniziative ed è positivo che vengano fatte conoscere dalla Televisione. Tante
volte alla fine dei Telegiornali della sera ci sono i programmi: “The person of the week” o “Make a
difference” dove raccontano questi episodi di bene comune.
In questa “America” dove tutto sembra grande ed appariscente, mi piace far emergere
queste realtà che dicono che anche qui “il Regno di Dio è giunto in mezzo a noi”.

Ora vi lascio e vi dico arrivederci alla prossima puntata.

Intanto si avvicina il tempo quaresimale. Vi ricordo e vi affido al Signore perché questo
cammino fatto di preghiera e di penitenza sia illuminato dal Mistero Pasquale di Gesù. E’ in questo
mistero di dolore e di amore che possiamo vedere anche la nostra vita e scoprire che in essa
opera la potenza di Dio e la rende segno della sua salvezza.
“Non è qui è Risorto. Presto andate a dirlo…”
Che questa Pasqua faccia risuonare in noi l’anelito del cuore di tutti i nostri fratelli e sorelle
in attesa di questo annuncio di luce, di speranza e di pace.

Carissimi auguri di Buona Pasqua a ciascuno di voi e a tutti i vostri cari.

Un caro saluto
Laura Canali

Goias (Brasile)

Carissimi tutti,
sono stato davvero latitante in queste ultime settimane. Ma rieccomi qui con
una nuova lettera dalla terra di missione. Sono passate varie settimane e devo
dire che stiamo vivendo qui un periodo piuttosto intenso. Sembra che la
stagione delle piogge (i brasiliani non si ricordano un anno con tanta
pioggia!!) stia dando una tregua, anche se lontana dal concludersi. Sono state
settimane in cui la pioggia inevitabilmente (soprattutto per chi come me si
sposta in moto) condiziona i tempi lavorativi, rendendo le visite alle famiglie
difficili. Si approfitta per lavorare un po´ di piú al pc!

Ci rendiamo conto come la conoscenza della nostra realtá si stia
approfondendo. Capita sempre piú spesso che conoscendo nuove famiglie che
chiedono aiuto si scoprano legami di parentela con altre famiglie giá da tempo
accompagnate e ben conosciute. Ed é molto interessante perché ci permette di
ricostruire situazioni e storie famigliari a volte ben complesse. Col progetto
di Adozione a Distanza della Caritas Children´s accompagniamo quasi 200
famiglie, e non é poco. Uno strumento stupendo per leggere e cercare di capire
la nostra realtá.

Vengo fuori da una settimana molto bella. Bella e impegnativa. Mi sono
dedicato quasi a tempo pieno ad una famiglia del progetto di AD, con un
obiettivo chiaro e preciso, che abbiamo raggiunto. Da troppo tempo non stavano
ricevendo la bolsa familia (un aiuto mensile del governo per le famiglie piú
carenti, al patto che i bimbi e bimbe studino e abbiano le vaccinazioni in
regola). Mancavano quasi tutti i documenti personali per poter fare
l´iscrizione. La Sandra da sola non é stata capace, credo per mancanza di
determinazione e svogliatezza (!!!), di fare questi documenti. Nonostante le
avessimo giá tentate tutte per spingerla a fare il necessario. Perdendo ogni
mese circa 70 euro. Cosa incredibile da credere per la situazione di estrema
povertá della famiglia. Quindi me la sono messa “sotto braccio”,
accompagnandola fisicamente nei vari uffici. Molti italiani passati di qua
hanno conosciuto questa famiglia! Vi sto scrivendo della Yasmin, della Iara, di
José e Joao (non considero piú il figlio piú grande, adolescente, che sembra
stia diventando menino de rua in Goiania… Maikon). La Sandra, loro mamma, é
un personaggio davvero complesso. Un misto tra menina de rua un po´ troppo
cresciuta e una mamma con qualche rotella di troppo in testa… Elber é suo
marito, papá di tutti i bambini/e… ricaduto (forse non ne é mai uscito) nelle
droghe. Fa lavoretti saltuari. Ogni tanto se ne va a San Paolo o Brasilia,
tornando con qualche soldo in tasca. Cosa faccia cosí lontano resta un mistero.
L´ultima volta é ritornato con una ferita da pallottola… forse é un
“trasfertista”. Non sappiamo e non lo sapremo mai. La Sandra é magrissima, ma
giá 4 anni fa l´avevamo conosciuta cosí. Personalmente credo che usi droghe, ma
probabilmente riesce ancora a controllarsi. Ha tutte le caratteristiche
comportamentali di una menina de rua ma non ha mai vissuto in strada. Anzi…
ho avuto la fortuna di incontrare una signora, agente di salute, che la conosce
da tempo. Mi ha fatto un ritratto di una famiglia strutturata ed equilibrata
caduta in disgrazia. Abitavano in centro cittá, Goiania. Avevano una moto,
condizione di vita dignitosa. Poi hanno dovuto lasciare la cittá e trasferirsi
in uno dei nostri quartieri di periferia. Elber é caduto nelle droghe, nella
marginalitá… fino alla situazione attuale. Anni fa Don Corrado, con offerte
italiane, aveva aiutato la famiglia a costruire una stanza in piú. Abitavano in
una baracca. Oggi é una casina di due stanze, sala-cucina e una camera da letto
dove stanno tutti insieme. La settimana passata hanno tagliato acqua e luce per
non aver pagato le bollette. Qui la scuola é ricominciata, sono finite le
vacanze. Ma la Yasmin, la bimba piú grande che studia al mattino (qui ci sono
tre turni> mattino, pomeriggio e sera), ha giá fatto un sacco di assenze. Non
hanno la sveglia in casa e quindi tutti restano a dormire. E poi forse alla
mamma fa comodo averla in casa perché é lei , nonostante sia ancora una bimba,
che fa da mangiare, riordina la casa e lava qualche vestito con l´acqua che un
vicino impresta. Daremo una sveglietta.

Mi rendo conto, rileggendo, che non sono riuscito a trasmettere il disagio
sociale di questa famiglia. E la preoccupazione che sento pensando alle bambine
e bambini. Vedremo tra qualche anno, nell´adolescenza, quali saranno i frutti
di tutte le cicatrici che si stanno accumulando in questa casa. Tenete a mente
questa famiglia perché ritorneró a parlarne.

Purtroppo vorrei farvi partecipi di un episodio che mi ha turbato non poco. Mi
rendo conto che ancora una volta la mia lettera sta diventando un vero e
proprio OUTING… mi impegno, nella prossima, a raccontarvi solo cose belle!!
Qualche giorno fa un ragazzo conosciuto nel CIA (il carcere minorile dove
faccio catechesi), Kalvinklaine, ha ucciso una educatrice del carcere. È una
storia complessa. Sembra che lei si fosse innamorata di lui quando ancora era
dietro le sbarre e che la relazione sia continuata, fino all´epilogo violento.
Sembra addirittura che lei, con ormai 50 anni, avesse cominciato ad usare crack
insieme al suo “innamorato”, di soli 18 anni. La notizia é passata, ovviamente,
su tutti i telegiornali locali. Nei primi giorni dopo l´assassinato sembra che
ben 5 educatori del CIA si siano dimessi. Il direttore, Joao Luis, si é
lasciato andare ad un piccolo sfogo dove mi ha trasmesso tutta la sua
indignazione, delusione, incomprensione… e anche una grandissima Fede. È
incredibile constatare come questo popolo, anche nelle situazioni piú
disperate, riesca a mettere Dio e il suo amore sopra a tutto… come una
coperta calda che tutto copre e avvolge.

Le mie orchidee (nella prossima lettera vi manderó una foto) stanno per
fiorire., tutte!! Sono davvero bellissime, un´opera d´arte. Ogni notte,
silenziosamente e senza che nessuno se ne accorga, crescono le radici cercando
umiditá, ne nascono di nuove che cercano di incunearsi nel tronco che le
ospita, e si ingrossano i boccioli che presto si apriranno. E chissá di quali
colori saranno questi fiori… Tutto questo in silenzio, senza che gli occhi
distratti se ne accorgano. Credo davvero che la nostra realtá sia un po´
cosí… gli eventi negativi, brutti, di dolore, fanno molto rumore. Le cose
belle che silenziosamente crescono, si fortificano e si preparano a
sbocciare… ci sono e sono molte! I miei occhi molto spesso ancora troppo
distratti.

Vi abbraccio fortissimo

Paolo

P.S. ultima notizia triste del giorno… hanno ucciso quasi davanti alla chiesa
un ragazzo, Cristiano, coinvolto nel mondo delle dorghe, con giá della prigione
alle spalle… era il fratello della Patrizia, la ragazza uccisa la notte di
Capodanno…. Presto vi racconteró della mamma di Patrizia e Cristiano, un
esempio di fede, forza e semplicitá che davvero mi sorprende e mi insegna
molto.