Goias (Brasile)

Eccomi di nuovo!
Il soggiorno in Italia del mese passato é stato come consuetudine ricco di incontri, abbracci, chiacchiere “importanti”, testimonianze… È un vero e proprio tuffo tra gli affetti piú cari: i miei genitori, i fratelli con le loro spose e piccolini, amici di vecchia data e qualcuno cercato e ritrovato dopo piú di 10 anni. Forse un piccolo bisogno di riallacciare un fragile ponte col mio passato. Per rilanciarmi con ancora piú entusiasmo e consapevolezza nel mio futuro. Il matrimonio di Daniele e Claudia… ricordi che resteranno per sempre!
Purtroppo non sono riuscito ad incontrare tutti e sono state assenza importanti. Faust, Nilde, Sox, Pio, Ida… dovete scusarmi, il prossimo anno sarete i primi!! E scopro purtroppo, attraverso il sempre energico Don Umberto, che la nostra Sabrina ci ha lasciato. Era una ragazza speciale (in tutti i sensi) che Dio mi aveva fatto incontrare… purtroppo droghe e malattie l´anno fatta morire ancora giovane. Ma resta vivo il ricordo di quei mesi, tra sospiri e sorrisi.
Gli utlimi giorni in Italia portano con se, inevitabilmente, quel gusto dolce amaro del rientro qui. Dolce perché tornare qui é per me ritornare a casa, amaro perché giá diventa viva la nostalgia degli amici.
Il rientro é stato ottimo e siamo giá a pieno ritmo. La notizia buona e fresca di giornata é che ricominceró, dopo qualche mese di sospensione forzata, la catechesi nel carcere minorile di Goiania. Per me resta ancora un ambiente da decifrare e interpretare. La sfida é quella di mantenere una presenza cattolica in un luogo amato da Dio e che resta, inevitabilmente, luogo di sofferenza. Non so dire, con l´esperienza di questi anni, se gli adolescenti che incontro siano in una condizione di apertura all´Amore del Signore. Aspetto molto personale e difficile da valutare. So giá che non avró molte presenze (il momento di preghiera é libero e in parte sará in alternativa all´ora d´aria) ma Gesú ci insegna che anche solo per uno… vale la pena. E in fin dei conti siamo sempre e solo strumenti. Vi terró aggiornati sugli sviluppi.
Oggi non voglio dilungarmi molto, ma non posso non raccontarvi l´incontro con una nuova famiglia che il Conselho Tutelar (l´organo di tutela dei minori) ci ha recentemente segnalato. Abitano da due mesi a Nova Morada, un grande quartiere dove operiamo. Si sono trasferiti da Aparecida, periferia all´altro lato di Goiania. Ci presentiamo, io e Maria (la nostra assistente sociale), e subito Dona M. ci invita ad entrare in casa, senza timori e senza troppe formalitá. La casa é molto carina, semplice ma ricca di decorazioni (fiori di carta colorata, vasini dipinti, cuscini decorati, tovaglie ricamate…). Ci presentiamo e subito Dona M. comincia a raccontarsi, in una esposizione diretta e senza interruzioni. Con soli 19 anni, incinta del suo primo figlio, suo marito si suicida. Poi, successivamente, conosce altri due uomini, che le daranno 3 figli. Il secondo compagno, forse un trafficante, sparisce in Protogallo. Il terzo, che lo descrive come uomo violento e senza scrupoli, l´abbandona ancora incinta. Ci racconta di anni vissuti con l´MST (il Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra) e di altri anni vissuti in una baracca in una invasione urbana. Lotte per una casa che non le hanno dato nulla, solo delusioni. In quel periodo scopre di essere stata contagiata, probabilmente dal secondo compagno, da una brutta malattia. Accusa il colpo e per quasi tre anni é ricoverata in una clinca psichiatrica. È qui che impara l´arte delle decorazioni floreali e dell´uncinetto. Una terapia riabilitativa che diventa arte e che l´accompagnerá per il resto della vita. Recentemente scopre di avere un tumore ma che é giá sotto trattamento e sembra che sia sotto controllo. Arriva all´improvviso una ragazzona con un piccolino tra le braccia… é sua figlia di 14 anni. Un uomo di 25 é il papá del piccolo, che appena ha saputo della gravidanza, come troppo spesso succede qui, é prontamente sparito. I due avevano cominciato a “stare insieme” quando lei aveva solo 11 anni… Perché vi racconto questo caso di vita cosí sofferto? Perché Dona M., nel momento di salutarci, ci ringrazia per la visita, sorridendo di gusto, e ci dice: “Dobbiamo avere fede in Dio, lui ci ama e si prende cura di noi. Noi non possiamo lasciare che le difficoltá della vita ci tolgano il gusto del vivere.”
I sofferenti, ancora una volta, ci evangelizzano.

Aquele abraço
Paolo

Bafoussam (Camerun)

Cari fratelli e sorelle,

Con la presente, desidero, nella mia qualità di nuovo Rettore del Seminario Minore S.
Barthélémy di Bafoussam, inviare al vostro Gruppo Missionario, come pure al vostro parroco, il
mio saluto davvero fraterno.

Gli archivi segnalano i forti legami che voi intrattenete con la diocesi di Bafoussam tramite
il dono di 200Euro che inviate ogni anno al Seminario Minore S. Barthélémy per il tramite dei
Missionari Saveriani.

Per questo vi porgo nuovamente i ringraziamenti di tutti i seminaristi per tutti i sacrifici che
il vostro Gruppo Missionario fa ogni anno per accompagnare le vocazioni nella diocesi di
Bafoussam. In questo inizio d’anno scolastico sono 37 gli iscritti al Seminario Minore.

Natale è vicino. Auguro a tutta la vostra Parrocchia, al vostro parroco e a ciascuno di voi in
particolare i miei migliori auguri per una GIOIOSA E SANTA FESTA DELLA NATIVITA’.

Affidando il mio nuovo incarico pastorale alle vostre preghiere, vi assicuro delle nostre per
tutte le vostre intenzioni. Dio benedica la generosità del vostro cuore!

Fraternamente!

Il Rettore
Abbé Gilbert MONTSE

Nouldayna (Camerun)

Carissimi del Gruppo Missionario di S. Paolo Apostolo,

Il Natale si avvicina. E’ l’annuncio del “Dio con noi”, l’Emanuele. Natale è la festa della gioia e della
vera speranza. Ci unisce in una sola grande famiglia prova della fraternità universale.
Siamo lieti che le notizie della nostra vita missionaria vi interessino così come le vostre a noi.

La nostra comunità ha avuto quest’anno la gioia di accogliere una nuova sorella dell’Amazzonia, così
con l’arrivo di Adriana saremo a quattro. Una comunità intercontinentale: Immaculée (Africa), Naira
(America), Lina e Adriana (Europa). Abbiamo anche un nuovo parroco l’abbè Aimé, congolese.

La stagione delle piogge è trascorsa nella normalità, anche se solo in questi giorni la gente comincia a
sgranocchiare i primi chicchi di miglio, prima del grande raccolto. C’è stato un periodo duro, anche se
breve, dove è mancato il miglio e la gente ha subito la fame.
Come se non bastasse, c’è stata una epidemia di colera che ha fatto parecchi morti, soprattutto tra i più
deboli.

Diversi organismi del governo come della Diocesi sono venuti in soccorso della popolazione.
Il governo ha distribuito miglio e riso al Nord Cameroun, anche se in funzione delle elezioni
presidenziali. La Diocesi ha avviato una campagna di “Aiuto per la Fame” con distribuzione di miglio,
di medicine e altro materiale per curare il colera.
Ha ben funzionato il magazzino per la riserva dei cereali e altro di cui era appena finita la sua
costruzione.

In questo periodo il Centro Sanitario Diocesano ha anche proposto un” depistage” per la ricerca di
malati di AIDS e con nostra sorpresa abbiamo trovato diversi sieropositivi, così che in seguito Lina
dovrà investirsi anche in questo ambito.

La biblioteca della missione è abbastanza frequentata da studenti e professori ed essa ci permette di
allargare le nostre attività e programmare incontri diversi.

Quest’anno Immaculée ha allargato l’alfabetizzazione a persone adulte, soprattutto donne che non
sanno né leggere né scrivere e con gioia constatiamo che qualcuna comincia a leggere la Parola di Dio
nelle assemblee liturgiche.

Naira, appena arrivata, si è impegnata a visitare famiglie di cristiani o catecumeni, tra i più lontani.
Come sapete siamo in aree rurali e di primo Annuncio. I cristiani sono 800 e i catecumeni 200 più o
meno, tanto che si finisce per conoscere ciascuno per nome. Sono contenti di accogliere i missionari
nelle loro case.

Il Regno di Dio avanza visibilmente e noi crediamo che è possibile cambiare insieme.
Ringraziamo il Signore e ciascuno di voi per il vostro aiuto e sostegno, spirituale e materiale, per la
nostra opera di evangelizzazione che portiamo avanti qui nel “Bec du Canard” al Nord Cameroun
(n.d.t. “Becco d‘Anatra” così chiamato il territorio del Nord Camerun per la sua caratteristica forma).
E assieme alla nostra gente vi diciamo: Grazie! Buon Natale e Buon Anno 2012!

Nella notte di Natale, la luce di Gesù Bambino illumini ciascuno di voi e dei vostri cari.

Cordialmente e con affetto vi salutiamo
Immaculée B. Lina
Naira Machado