Worcester (USA)

Carissimo Don Francesco e Comunità di S. Paolo.
Oggi inizia la Primavera e questo mi dice che è tempo di auguri pasquali.
Da buona cittadina americana – solo per modo di dire – non posso iniziare un vero
discorso senza un accenno al tempo. E’ come il “Buon Giorno” del mattino! Dunque,
siamo in primavera. Ma il bello è che quest’anno non abbiamo avuto un vero inverno,
la temperatura è stata buona ed abbiamo visto pochissima neve e ghiaccio. Un inverno
così non è davvero degno del New England, ma in cambio l’avete sperimentato voi. Ogni
cosa però è come una medaglia a due facce; infatti un inverno così ha fatto godere tante
persone che non hanno dovuto spalare o temere di scivolare, ma ha dato dispiacere a
tante altre per le quali neve e ghiaccio sono sinonimi di lavoro, quindi di pane.
Ringraziamo il Signore che con la Morte e Risurrezione dona a chi gioisce il
desiderio della generosità e a chi soffre l’esperienza della solidarietà così insieme godono
la nuova fraternità del Regno di Dio.

In questa logica pasquale condivido con voi parte del mio servizio di volontariato.
Ogni martedì mattina verso le h. 8.00 vado nella Parrocchia di St-John vicino al centro
città di Worcester, per dare una mano alla mensa dei poveri. St.John è stata la prima
chiesa cattolica di Worcester ed è la Madre Chiesa di tutte le Chiese cattoliche della città.
E’ iniziata verso il 1830 da immigrati irlandesi attratti dai cantieri di lavoro che si erano
aperti in città. A quei tempi Worcester era abitata solo da Yankee, i primi coloni olandesi
ed inglesi di religione protestante, che consideravano vergognosa la cultura degli irlandesi
e ancor più minacciosa la loro religione cattolica, quest’ultimi dovevano quindi vivere da
emarginati fuori città di cui non potevano varcare i confini. La vita dei cattolici non è stata
davvero facile agli inizi. Solo dopo che Yankee i Irlandesi hanno versato insieme il sangue
durante la Guerra Civile verso il 1867, eliminati i pregiudizi, si sono accorti che potevano
vivere insieme da fratelli e sorelle.
St.John è nata come chiesa di poveri, lo è sempre stata e lo è tuttora. E’ la sua
vocazione! Nel 1984 ha celebrato i 150 anni dalla sua dedicazione.
Ritornando alla mensa, il martedì mattina vado a St. John dove vengono persone senza
casa, senza lavoro, senza…testa, un po’ di disperati e disperate, un vero campionario di
umanità, di varie nazionalità e di varie estrazioni culturali. La mensa è aperta dal lunedì
al venerdì mattino dalle h. 7.00 alle 11.00 ed è portata avanti da vari gruppi di volontari,
uno ogni giorno.Il Parroco, fr John, alle h 5.30 del mattino accende la macchina del caffè
perché sia pronto in tempo per accogliere gli ospiti per la colazione. Alcuni volontari: Paul,
Tom, Billy, Annette, arrivano presto per preparare un piatto caldo che varia a seconda del
menù del giorno: minestrone, spezzatino, minestra di verdura e pollo, zuppa di pesce e
per iniziare a preparare i panini. Intanto arrivano altri volontari e volontarie: Beth, Norma,
Betty, Anita, Michael, Peggy ed io. In tempo di vacanza vengono anche dei giovani da
parrocchie e scuole. Verso le h. 8.30, quando tutto è pronto, Paul invita a recitare insieme
il Padre Nostro e poi si va ai vari tavoli per servire ad ognuno una ciotola di minestra ed
un bel panino imbottito e se ne dà fin quando ne vengono chiesti, anche da portare via.
Tutti devono essere accolti anche chi viene fuori tempo massimo. Credo che ci sia una
media di circa 100 persone ogni giorno ed ancora di più verso la fine del mese. Ogni mese
vengono serviti più di 10.000 panini. L’ambiente della mensa è accogliente, cordiale,
familiare. E’ uno spazio umano dove ci si può riscaldare durante l’inverno, leggere il
giornale, un libro, anche la Bibbia, giocare a carte e passare un po’ di tempo in compagnia
e chi non ha dove andare rimane fino all’ultimo minuto. I volontari conoscono le persone
e le loro situazioni ed anche a me piace girare per i tavoli, chiedere se desiderano ancora
cibo, conoscere i nomi, la provenienza.
Nel libro edito per il 150 anniversario della Parrocchia è scritto:”…qualcuno si
lamenta del fatto che si presta troppa attenzione ai poveri e alle minoranze. Di fatto la
tradizione dice che è sempre stata la Parrocchia dei poveri, degli sradicati, degli impotenti,
di tutte le minoranze etniche che dagli Irlandesi del 1840 si sono susseguite ed ancor oggi
si susseguono. Ha sempre servito i poveri per 150 anni e li servirà per altri 150 e più.

Non è questa la Pasqua di Gesù che attraverso la Chiesa continua nella storia di
oggi trasformandola e facendola diventare storia di salvezza?
Ringraziamo il Signore perché anche noi con Lui siamo dentro questa storia perché
possa “entrare nella libertà della gloria dei Figli di Dio”.
Ricordandovi sempre con affetto nella preghiera, auguro a ciascuno di voi ed ai
vostri familiari carissimi auguri per una S. Pasqua piena della pace e della luce del Risorto!

Laura Canali

Bafoussam (Camerun)

Carissimi,

Desidero innanzitutto, ringraziandovi vivamente, accusare ricevuta dei 200 Euro che ci avete fatto
pervenire come di consueto tramite i Missionari Saveriani per venire in aiuto ai seminaristi più
bisognosi e ringraziarvi nello stesso tempo per gli auguri che avete espresso verso di noi e verso
nostro Padre il vescovo Mons. Dieudonné Watio.

Desidero inoltre assicurarvi delle nostre preghiere per il riposo dell’anima di Nella che il Signore ha
chiamato presso di Sé il 16 novembre scorso. Che la sua anima riposi in pace!

Desidero infine, in questa prima domenica di Quaresima, augurare a tutti e a ciascuno di voi, come
pure al vostro parroco, una buona entrata in questo tempo forte della nostra vita cristiana.

Qui tutto va bene e i seminaristi sono in buona salute.

Restiamo uniti nella preghiera.

Il Rettore del Seminar Minore
Abbé Gilbert MONTSE

Goias (Brasile)

Ciao a tutti,
eccomi di nuovo dopo un discreto lasso di tempo, con molte novitá!!
Prima di tutto ho la gioia di dirvi che la Gisele (quella ragazza di 15 anni
che ha accettato di tenere in grembo il frutto di una violenza) ha partorito la
sua piccola Emanuelle. La bimba é nata prematura, al 7-8 mese di gestazione, ma
senza problemi. La mamma e piccola stanno bene e dopo pochi giorni di ospedale
l´hanno dimessa. Non vedo l´ora di vedere la piccolina e di vederla tranquilla
e serena in braccio alla giovanissima Gisele. Pensate che 3 giorni prima del
parto le avevo fatto una sessione di foto per regalarle (complice il solito
amico “cuore generoso” italiano) un book fotografico. Qui é molto usato questo
tipo di album, sia per immortalare i 15 anni delle adolescenti (qui per le
ragazze considerato il compleanno piú importante), sia per immortalare le
rotonditá delle donne incinte (book de gestante). Per ora é ancora in post-
produzione ma vi allego una foto.
Pensate che volevo fissare la sessione di
foto dopo il carnevale, ma lei ha insistito per anticipare i tempi…
Sempre restando in tema adolescenti e pancioni, Ingrid di 16 anni ha dato alla
luce il suo bebé (Cristofer, 3kg e 1/2) dandoci una piccola preoccupazione. Giá
passati i 9 mesi il bambino non voleva nascere e la medica dell´ospedale le
aveva detto che non c´era fretta! Come ci siamo attivati per verificare cosa
stesse succedendo… Ingrid era giá in ospedale in travaglio. Ci siamo
preoccupati perché, tra le famiglie che accompagniamo, abbiamo registrato vari
casi di bambini nati morti per mancanza di attenzione dei medici. Ovvero, morti
per non aver voluto ricoverare la mamma e indurre il parto quando erano giá
passati i limiti di tempo “giusti”.
Sembra addirittura che una medica abbia
detto alla mamma, come per consolarla: “ma tanto la signora ne ha giá due”.
Purtroppo la sanitá pubblica é ancora indietro e negli ospedali é meglio non
metterci piede. Pensate che nostri amici italiani, missionari laici, hanno
speso 5.000 Euro per accompagnare il parto in un ospedale privato, non
fidandosi (giustamente) del sistema pubblico. Una cifra qui quasi da
capogiro… Non per caso la Campanha da Fraternidade (é una campagna realizzata
annualmente dalla Chiesa Cattolica, nel periodo della Quaresima; il suo
obiettivo é chiamare l´attenzione dei fedeli in relazione ad un problema
concreto della societá brasiliana, cercando cammini e soluzioni del problema)
di quest´anno ha come tema la salute pubblica.
Samuel, il piccolo figlio della Laudení (credo di non avervi mai scritto nulla
a riguardo), sta bene. È stato operato tre mesi fa al cuore. Un intervento
necessario per “aggiustare” una malformazione. Solo un piccolo taglietto nella
schiena. Con 9 mesi pesava solo 6 kg e adesso, dopo l´operazione, sta prendendo
peso.
Purtroppo brutte notizie dal CIA, il carcere minorile dove faccio un momento
di catechesi settimanale. È una realtá delicata della quale non vi ho ancora
scritto molto. Realtá che sicuramente resta un luogo prioritario di
evangelizzazione. Ormai 3 settimane fa hanno ucciso un ragazzo di 16 anni. La
cosa che lascia piú sconcertati é che gli esecutori dell´omicidio sono stati i
propri compagni di cella. Quattro contro uno. L´hanno strangolato alle 22 di
notte perché considerato un “dedo duro” (qui chiamano cosí quelli che fanno la
spia). Di solito i litigi interni sono frutto di rivalitá tra celle diverse, e
non tra inquilini della stessa. La notizia non ha avuto molta voce sui
telegiornali locali ed é passata in sordina. Hanno cambiato la direzione e
adesso ci vorranno 2-3 settimane per la nuova gestione prendere in mano la
situazione. Un´altro minorenne che non ha avuto tempo di dimostrare a se stesso
e alla societá il suo valore.
Il Sinodo Archidiocesano é nella fase finale e si fa sintesi della camminata
preparatoria di 3 anni. L´ultimo incontro, con circa 500 persone, é stato sulla
Parola e attivitá connesse. Molte belle idee spontaneamente nate dalle comunitá
e dai partecipanti dell´incontro (tra i quali un bell´intervento di Don Corrado
sulla catechesi). Aspettiamo i prossimi due incontri su Liturgia (10 di marzo)
e, per me il piú interessante, sulla Caritá in aprile.
Giá vi lascio ma non posso condividere con voi l´allegria della grande notizia
del mese, la ciliegiona sulla torta: stanno per arrivare i ragazzi del Servizio
Civile all´estero. Daniele arriverá il 24, forse mentre starete leggendo questa
mail… Silvia poco dopo. Entrambi ci aiuteranno su piú fornti dando un tocco
di allegria alla nostra missione.
Vi abbraccio fortissimo
Paolo