Carissimi,
Desidero innanzitutto, ringraziandovi vivamente, accusare ricevuta dei 200 Euro che ci avete fatto
pervenire come di consueto tramite i Missionari Saveriani per venire in aiuto ai seminaristi più
bisognosi e ringraziarvi nello stesso tempo per gli auguri che avete espresso verso di noi e verso
nostro Padre il vescovo Mons. Dieudonné Watio.
Desidero inoltre assicurarvi delle nostre preghiere per il riposo dell’anima di Nella che il Signore ha
chiamato presso di Sé il 16 novembre scorso. Che la sua anima riposi in pace!
Desidero infine, in questa prima domenica di Quaresima, augurare a tutti e a ciascuno di voi, come
pure al vostro parroco, una buona entrata in questo tempo forte della nostra vita cristiana.
Qui tutto va bene e i seminaristi sono in buona salute.
Restiamo uniti nella preghiera.
Il Rettore del Seminar Minore
Abbé Gilbert MONTSE
Goias (Brasile)
Ciao a tutti,
eccomi di nuovo dopo un discreto lasso di tempo, con molte novitá!!
Prima di tutto ho la gioia di dirvi che la Gisele (quella ragazza di 15 anni
che ha accettato di tenere in grembo il frutto di una violenza) ha partorito la
sua piccola Emanuelle. La bimba é nata prematura, al 7-8 mese di gestazione, ma
senza problemi. La mamma e piccola stanno bene e dopo pochi giorni di ospedale
l´hanno dimessa. Non vedo l´ora di vedere la piccolina e di vederla tranquilla
e serena in braccio alla giovanissima Gisele. Pensate che 3 giorni prima del
parto le avevo fatto una sessione di foto per regalarle (complice il solito
amico “cuore generoso” italiano) un book fotografico. Qui é molto usato questo
tipo di album, sia per immortalare i 15 anni delle adolescenti (qui per le
ragazze considerato il compleanno piú importante), sia per immortalare le
rotonditá delle donne incinte (book de gestante). Per ora é ancora in post-
produzione ma vi allego una foto.
Pensate che volevo fissare la sessione di
foto dopo il carnevale, ma lei ha insistito per anticipare i tempi…
Sempre restando in tema adolescenti e pancioni, Ingrid di 16 anni ha dato alla
luce il suo bebé (Cristofer, 3kg e 1/2) dandoci una piccola preoccupazione. Giá
passati i 9 mesi il bambino non voleva nascere e la medica dell´ospedale le
aveva detto che non c´era fretta! Come ci siamo attivati per verificare cosa
stesse succedendo… Ingrid era giá in ospedale in travaglio. Ci siamo
preoccupati perché, tra le famiglie che accompagniamo, abbiamo registrato vari
casi di bambini nati morti per mancanza di attenzione dei medici. Ovvero, morti
per non aver voluto ricoverare la mamma e indurre il parto quando erano giá
passati i limiti di tempo “giusti”.
Sembra addirittura che una medica abbia
detto alla mamma, come per consolarla: “ma tanto la signora ne ha giá due”.
Purtroppo la sanitá pubblica é ancora indietro e negli ospedali é meglio non
metterci piede. Pensate che nostri amici italiani, missionari laici, hanno
speso 5.000 Euro per accompagnare il parto in un ospedale privato, non
fidandosi (giustamente) del sistema pubblico. Una cifra qui quasi da
capogiro… Non per caso la Campanha da Fraternidade (é una campagna realizzata
annualmente dalla Chiesa Cattolica, nel periodo della Quaresima; il suo
obiettivo é chiamare l´attenzione dei fedeli in relazione ad un problema
concreto della societá brasiliana, cercando cammini e soluzioni del problema)
di quest´anno ha come tema la salute pubblica.
Samuel, il piccolo figlio della Laudení (credo di non avervi mai scritto nulla
a riguardo), sta bene. È stato operato tre mesi fa al cuore. Un intervento
necessario per “aggiustare” una malformazione. Solo un piccolo taglietto nella
schiena. Con 9 mesi pesava solo 6 kg e adesso, dopo l´operazione, sta prendendo
peso.
Purtroppo brutte notizie dal CIA, il carcere minorile dove faccio un momento
di catechesi settimanale. È una realtá delicata della quale non vi ho ancora
scritto molto. Realtá che sicuramente resta un luogo prioritario di
evangelizzazione. Ormai 3 settimane fa hanno ucciso un ragazzo di 16 anni. La
cosa che lascia piú sconcertati é che gli esecutori dell´omicidio sono stati i
propri compagni di cella. Quattro contro uno. L´hanno strangolato alle 22 di
notte perché considerato un “dedo duro” (qui chiamano cosí quelli che fanno la
spia). Di solito i litigi interni sono frutto di rivalitá tra celle diverse, e
non tra inquilini della stessa. La notizia non ha avuto molta voce sui
telegiornali locali ed é passata in sordina. Hanno cambiato la direzione e
adesso ci vorranno 2-3 settimane per la nuova gestione prendere in mano la
situazione. Un´altro minorenne che non ha avuto tempo di dimostrare a se stesso
e alla societá il suo valore.
Il Sinodo Archidiocesano é nella fase finale e si fa sintesi della camminata
preparatoria di 3 anni. L´ultimo incontro, con circa 500 persone, é stato sulla
Parola e attivitá connesse. Molte belle idee spontaneamente nate dalle comunitá
e dai partecipanti dell´incontro (tra i quali un bell´intervento di Don Corrado
sulla catechesi). Aspettiamo i prossimi due incontri su Liturgia (10 di marzo)
e, per me il piú interessante, sulla Caritá in aprile.
Giá vi lascio ma non posso condividere con voi l´allegria della grande notizia
del mese, la ciliegiona sulla torta: stanno per arrivare i ragazzi del Servizio
Civile all´estero. Daniele arriverá il 24, forse mentre starete leggendo questa
mail… Silvia poco dopo. Entrambi ci aiuteranno su piú fornti dando un tocco
di allegria alla nostra missione.
Vi abbraccio fortissimo
Paolo
Worcester (USA)
Carissimo Don Francesco e Comunità di S. Paolo.
siamo solo a metà novembre, ma qui il Natale è gia iniziato da tempo.
Gli Stati Uniti oggi sono in festa. Non c’è il solito correre e sfrecciare
delle macchine, tutto è quieto e silenzioso. E’ il Thanksgiving Day! Il giorno
del grande ringraziamento americano, d’incontro di famiglia, in cui figli, nipoti
e parenti vengono dai posti più lontani per vivere insieme questa significativa
e tradizionale festa. Sulla tavola preparata a festa primeggia il tradizionale e
mitico tacchino.
Oggi inizia ufficialmente anche la “Season’s Greetings” che racchiude
il Thanksgiving, il Natale e il Capodanno in un’unica e grande celebrazione.
E’ un tempo ricco di relazioni umane, d’incontri, di religiosità, di doni e di
solidarietà. La legge del “business” sa avvolgere tutto in un clima ovattato,
creando quasi una mistica del consumo. In ogni paese e città, alla presenza
delle autorità cittadine, viene illuminato l’albero di Natale circondato da piccoli
e grandi e di ogni fede religiosa per cantare le “Christmas Carrolls”, canti
profani e religiosi intitolati a questa Festa. A Boston, i membri dei “Boston’s
Pops”, l’orchestra nazionale americana, si suddividono la città per dare a tutti
la possibilità di cantare intorno all’albero acceso. In tante chiese e parrocchie
c’è il tradizionale Concerto di Natale e in alcuni posti gruppi di bambini e
adulti vanno di casa in casa per portare gli auguri cantando le Christmas
Carrolls.
La carità e la solidarietà fraterna sono parte integrante di questo
periodo, specialmente adesso in cui i tagli sociali fanno diminuire gli
aiuti disponibili. Chiese, associazioni e persone si mobilitano perché su
ogni tavola, anche la più povera, ci sia il tradizionale tacchino sia per il
Thanksgiving che per il Natale, ed un regalo. Diceva un signore che stava
caricando un container di articoli vari: “Non sia mai che per Natale ci sia un
bambino che non abbia il suo regalo.“ Le Parrocchie più benestanti aiutano
quelle più povere.
Anch’io, in sintonia con questo popolo, inizio a preparare il mio
Presepio.
Ecco, il Bambino Gesù è già nella mangiatoia con Maria e Giuseppe al
suo fianco. Dietro il bue e l’asinello, indimenticabili amici del presepio. Poi
vengono i personaggi. Al primo posto, davanti a Gesù, ci siete tutti voi miei
cari amici con le vostre famiglie e con tutti i vostri cari anziani e ammalati,
con tutto quanto racchiudete in cuore di gioie, preoccupazioni, ansie e
speranze per il futuro. Chi non desidera un po’ di pace, di giustizia e di
fraternità in questo tempo tanto difficile? E a chi chiederla se non a Gesù il
Principe della Pace? Ci siete tutti con il vostro volto ed il vostro nome uno per
uno. “Nessuno manca al mio appello” ci assicura il Signore!.
E poi? Ecco, metto i miei sette compagni del corso serale d’inglese.
Sono come un campionario delle nazionalità presenti negli Stati Uniti e
desiderosi di costruirsi una vita più umana e dignitosa. Quasi tutti fanno due
lavori con anche più di dodici ore al giorno. Nya, vietnamita, padre di 3
bambini, desidera con la moglie aprire un piccolo laboratorio di unghie
artistiche; Fenize, portoricano, anch’egli padre di 3 bambini, ceca di imparare
l’inglese per migliorare la posizione al lavoro; Xavier, colombiano, pulisce i
giardini e di sera lavora in un negozio,; Rosa, salvadoregna, lavora 12 ore al
giorno e due volte alla settimana ha un permesso speciale per frequentare la
scuola; Ezechiel, brasiliano, distribuisce giornali durante la notte e nel
pomeriggio lavora in una pizzeria, desidera avere un diploma e farsi poi una
famiglia. Ronald, burundese, al suo paese era professore qui inizia da capo;
Ivanor, anch’egli brasiliano, divide metalli e a volte si addormenta sul libro per
la stanchezza.
Un altro angolo del mio presepio è per i giovani dell’”American Dream”,
sogno americano di libertà, felicità e successo. Sono migliaia di giovani
lavoratori arrivati negli Stati Uniti da molto piccoli con le loro famiglie e
desiderano studiare. Sono americani, parlano inglese ma, non avendo un
visto, non è loro permesso iscriversi alle università americane per avere un
diploma o una laurea. Vivono con il timore di essere detenuti e riportati in
nazioni che non hanno né visto né conosciuto.
C’è ancora posto intorno a Gesù Bambino così posso metterci tutti
gli “undocumented immigrant” ossia gli immigrati che non hanno documenti e
che nello Stato dell’Alabama soffrono le più dure leggi razziali e contro cui si
sono pronunciati i vescovi delle Chiese Cattoliche, Metodiste ed
Episcopaliane. La legge proibisce a queste persone qualsiasi assistenza
religiosa e sociale. I sacerdoti cattolici non possono battezzare, cresimare,
confessare, dare l’unzione agli infermi, insegnare catechismo e formare
gruppi di studio sulla Parola di Dio. L’Associazione “San Vincenzo de’ Paoli”
non può offrire loro alcuna assistenza sociale, offrire un aiuto per andare dal
dottore, consigliare mamme in gravidanza, dare cibo e vestiti per i più piccoli;
non possono neppure studiare l’’inglese.
Gesù Bambino guarda tutti e sorride. Si trova a suo agio tra quelle
persone perché in essi si sente ben rappresentato. Pensa:”Sono contento di
essere venuto sulla terra perché c’è ancora bisogno della mia salvezza e del
mio amore”.
Nel mio presepio ci sono anche pastori e pecore. In essi vedo ben
rappresentate tutte le persone, e sono tante e tanti, che come voi attendono
la sua venuta con gioia e già sono all’opera desiderosi che il suo Regno
venga presto. A tutti il piccolo Bambino dice:”Su di voi, cultori del mio Nome,
sorgerà con raggi benefici il Sole di giustizia”.
Caro Don Francesco e Comunità tutta, ho pensato che con questa
lettera vi cavo la pazienza e gli occhi, ma è il desiderio di essere con voi e di
farvi parte della realtà in cui vivo.
Carissimi auguri di Buon Natale e Buon Anno!
Laura Canali