Camerun

Carissimi, Don Francesco, Giorgio e tutti del Gruppo
cosai dirvi? Sono pochi giorni che abbiamo incominciato un periodo nuovo della nostra vita, più tosto, del nostro santo viaggio verso il paradiso, l’avvenimento di Gesù. Vi vorrei augurare un Natale dei più miravigliosi, perchè Gesù che vienne ci rinnovi all’interno stesso dei nostri cuori. Le notizie da parte nostra sono acceptabile colla grazia del nostro Signore. Sono molto impegnato in parrocchia adesso, ma spero che con un po’ di tempo, potro darvi piu ampie notizie di me. Buon natale, e Felicissimo anno 2012

Goias (Brasile)

Eccomi di nuovo!
Il soggiorno in Italia del mese passato é stato come consuetudine ricco di incontri, abbracci, chiacchiere “importanti”, testimonianze… È un vero e proprio tuffo tra gli affetti piú cari: i miei genitori, i fratelli con le loro spose e piccolini, amici di vecchia data e qualcuno cercato e ritrovato dopo piú di 10 anni. Forse un piccolo bisogno di riallacciare un fragile ponte col mio passato. Per rilanciarmi con ancora piú entusiasmo e consapevolezza nel mio futuro. Il matrimonio di Daniele e Claudia… ricordi che resteranno per sempre!
Purtroppo non sono riuscito ad incontrare tutti e sono state assenza importanti. Faust, Nilde, Sox, Pio, Ida… dovete scusarmi, il prossimo anno sarete i primi!! E scopro purtroppo, attraverso il sempre energico Don Umberto, che la nostra Sabrina ci ha lasciato. Era una ragazza speciale (in tutti i sensi) che Dio mi aveva fatto incontrare… purtroppo droghe e malattie l´anno fatta morire ancora giovane. Ma resta vivo il ricordo di quei mesi, tra sospiri e sorrisi.
Gli utlimi giorni in Italia portano con se, inevitabilmente, quel gusto dolce amaro del rientro qui. Dolce perché tornare qui é per me ritornare a casa, amaro perché giá diventa viva la nostalgia degli amici.
Il rientro é stato ottimo e siamo giá a pieno ritmo. La notizia buona e fresca di giornata é che ricominceró, dopo qualche mese di sospensione forzata, la catechesi nel carcere minorile di Goiania. Per me resta ancora un ambiente da decifrare e interpretare. La sfida é quella di mantenere una presenza cattolica in un luogo amato da Dio e che resta, inevitabilmente, luogo di sofferenza. Non so dire, con l´esperienza di questi anni, se gli adolescenti che incontro siano in una condizione di apertura all´Amore del Signore. Aspetto molto personale e difficile da valutare. So giá che non avró molte presenze (il momento di preghiera é libero e in parte sará in alternativa all´ora d´aria) ma Gesú ci insegna che anche solo per uno… vale la pena. E in fin dei conti siamo sempre e solo strumenti. Vi terró aggiornati sugli sviluppi.
Oggi non voglio dilungarmi molto, ma non posso non raccontarvi l´incontro con una nuova famiglia che il Conselho Tutelar (l´organo di tutela dei minori) ci ha recentemente segnalato. Abitano da due mesi a Nova Morada, un grande quartiere dove operiamo. Si sono trasferiti da Aparecida, periferia all´altro lato di Goiania. Ci presentiamo, io e Maria (la nostra assistente sociale), e subito Dona M. ci invita ad entrare in casa, senza timori e senza troppe formalitá. La casa é molto carina, semplice ma ricca di decorazioni (fiori di carta colorata, vasini dipinti, cuscini decorati, tovaglie ricamate…). Ci presentiamo e subito Dona M. comincia a raccontarsi, in una esposizione diretta e senza interruzioni. Con soli 19 anni, incinta del suo primo figlio, suo marito si suicida. Poi, successivamente, conosce altri due uomini, che le daranno 3 figli. Il secondo compagno, forse un trafficante, sparisce in Protogallo. Il terzo, che lo descrive come uomo violento e senza scrupoli, l´abbandona ancora incinta. Ci racconta di anni vissuti con l´MST (il Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra) e di altri anni vissuti in una baracca in una invasione urbana. Lotte per una casa che non le hanno dato nulla, solo delusioni. In quel periodo scopre di essere stata contagiata, probabilmente dal secondo compagno, da una brutta malattia. Accusa il colpo e per quasi tre anni é ricoverata in una clinca psichiatrica. È qui che impara l´arte delle decorazioni floreali e dell´uncinetto. Una terapia riabilitativa che diventa arte e che l´accompagnerá per il resto della vita. Recentemente scopre di avere un tumore ma che é giá sotto trattamento e sembra che sia sotto controllo. Arriva all´improvviso una ragazzona con un piccolino tra le braccia… é sua figlia di 14 anni. Un uomo di 25 é il papá del piccolo, che appena ha saputo della gravidanza, come troppo spesso succede qui, é prontamente sparito. I due avevano cominciato a “stare insieme” quando lei aveva solo 11 anni… Perché vi racconto questo caso di vita cosí sofferto? Perché Dona M., nel momento di salutarci, ci ringrazia per la visita, sorridendo di gusto, e ci dice: “Dobbiamo avere fede in Dio, lui ci ama e si prende cura di noi. Noi non possiamo lasciare che le difficoltá della vita ci tolgano il gusto del vivere.”
I sofferenti, ancora una volta, ci evangelizzano.

Aquele abraço
Paolo

Bafoussam (Camerun)

Cari fratelli e sorelle,

Con la presente, desidero, nella mia qualità di nuovo Rettore del Seminario Minore S.
Barthélémy di Bafoussam, inviare al vostro Gruppo Missionario, come pure al vostro parroco, il
mio saluto davvero fraterno.

Gli archivi segnalano i forti legami che voi intrattenete con la diocesi di Bafoussam tramite
il dono di 200Euro che inviate ogni anno al Seminario Minore S. Barthélémy per il tramite dei
Missionari Saveriani.

Per questo vi porgo nuovamente i ringraziamenti di tutti i seminaristi per tutti i sacrifici che
il vostro Gruppo Missionario fa ogni anno per accompagnare le vocazioni nella diocesi di
Bafoussam. In questo inizio d’anno scolastico sono 37 gli iscritti al Seminario Minore.

Natale è vicino. Auguro a tutta la vostra Parrocchia, al vostro parroco e a ciascuno di voi in
particolare i miei migliori auguri per una GIOIOSA E SANTA FESTA DELLA NATIVITA’.

Affidando il mio nuovo incarico pastorale alle vostre preghiere, vi assicuro delle nostre per
tutte le vostre intenzioni. Dio benedica la generosità del vostro cuore!

Fraternamente!

Il Rettore
Abbé Gilbert MONTSE