Goias (Brasile)

Ciao carissimi,

oggi vi scrivo tre storie relative ai ragazzini delle famiglie che accompagnamo col progetto di Adozione a Distanza con la Caritas Children´s di Parma. È uno dei progetti piú grandi e impegnativi che portiamo avanti ormai da una manciata d´anni. Mi rendo conto che per l´importanza del progetto ne scrivo poco, e quindi oggi voglio raccontarvi questa bella realtá. Sono circa 200 bambini e ragazzini della nostra periferia che hanno trovato un padrino in Italia. Noi (io, Don Corrado e Maria) funzioniamo quasi come assistenti sociali, mantenendo un contatto costante con le famiglie e cercando di capire, caso per caso, come intervenire. Ci sentiamo un ponte tra realtá diverse… il legame Italia-Brasil é forte e questo progetto lo mantiene vivace e ricco di salute. Se qualcuno volesse informazioni addizionali sul progetto… é solo scrivere! E se qualcuno poi volesse condividere con queste famiglie un po´ della propria attenzione e volesse responsabilizzarsi con qualche ragazzino di qua… le porte sono aperte!! Ma attenzione, che non sia un modo economico di lavarsi la coscenza ma che sia un atto di sincera co-responsabilitá. Che non sia un atto isolato ma contestualizzato in uno stile di vita altruista. Solo cosí il progetto di Adozione a Distanza vive il suo piú vero significato, aiutando a migliorare la vita sia di chi aiuta sia di chi é aiutato.

Ecco allora qualche storia:

Liliam (14 anni) é timida e non si “apre” facilmente. Cosí dopo piú di un mese scopriamo che non vive piú con la mamma ma con la nonna. E´una storia un po´complessa che stiamo cercando di verificare. La versione dei fatti della Liliam (e credo che sia la versione reale) discorda totalmente con quella della mamma. Sembra che Liliane, la mamma, stesse portando dentro di casa ragazze e uomini coinvolti nell´alcol e droghe, forse addirittura un piccolo giro di prostituzione. Questo ha creato rivolta e disappunto nella Liliam, rendendola piú critica e ribelle nei confronti della mamma. Dobbiamo anche considerare che varie volte, in questi anni, siamo stati avvisati che la mamma Liliane maltratta Liliam e fratellini. Una sera Liliane sarebbe arrivata a casa ubriaca e per futili motivi avrebbe fisicamente e verbalmente aggredito la Liliam, buttandola letteralmente fuori casa. Avrebbe addirittura cercato di bruciare tutte le sue cose. La nonna materna, Ordalia, accoglie in casa la Liliam e manda via la Liliane come ripicca (stava abitando de favor, cioé senza pagare, in una casetta nel fondo del lotto di Ordalia). Ordalia vuole molto bene alla Liliam e dice che non la lascierá piú ritornare con la mamma Liliane perché non é un buon esempio. Daltronde Liliam non ha nessuna intenzione, nonostante stia davvero soffrendo molto per questo abbandono, di ritornare con la mamma.

Jefferson é un bambino intelligente. Ha un carattere un po’ difficile e il suo nervosismo lo porta a volte ad essere aggressivo. É praticamente cresciuto senza padre, che é stato arrestato quando il bimbo aveva solo un anno. La madre Luzeni era all’epoca incinta di quattro mesi di Jessica Vitória, sorellina di Jefferson. Per questo motivo la situazione economica é molto difficile. Luzeni, nonostante seri problemi di salute, lavora in casa come sarta e cosí lotta per portare avanti la sua famiglia. Il padre di Jefferson esce di prigione a fine 2008 (libertá provvisoria domiciliare) e rientra in famiglia. Inizia a conoscere i suoi figli (si é fatto 5 anni per omicidio). In questo periodo riprende a studiare alle serali (primo anno delle superiori).

Nasce, in modo piuttosto drammatico, la sorellina JIULYANNA CRISTINA. Mentre era in ospedale a partorire, alla madre é stata fatta un´iniezione per favorire la dilatazione. Verso le 2 di notte si é sentita poco bene, ma il medico ha detto che non era niente. Verso le 3 é andata in bagno ed é nata la piccolina senza nessuna assistenza. Il padre si é abituato a fare il casalingo (e forse non ha una gran voglia di lavorare). Fino al 2012 sará in libertá condizionale. Con l´aiuto dei padrini abbiamo comprato due materassi e un armadio per i bambini. Qualche mese fa accade un episodio gravissimo. Cesar cerca di uccidere la moglie Luzeni a coltellate. Per fortuna i vicini chiamano la polizia e viene arrestato in flagrante. Cesar é sempre stato un uomo violento e scopriamo che anche dentro di casa picchiava moglie e bambini. Ha tutte le caratteristiche dello squilibrato… dalla prigione manda ogni giorno una lettera per la moglie implorando perdono mescolando promesse di amore a promesse di vendetta, disegnado angioletti tristi.

Sara, 15 anni, é figlia di Marcia. A 19-20 anni, Marcia ha avuto una relazione durata 8-9 mesi con un certo Carlos. Dopo un litigio, si sono lasciati e lui é sparito. Dopo poco, Marcia ha scoperto di essere incinta di Sara. Di Carlos sapeva solo il nome della cittadina dove lui diceva di abitare. Probabilmente lui non sa di essere padre di Sara. È stata promossa e frequenta il 9º anno in una scuola pubblica molto valida in Goiania (Liceo di Goiania, gruppo vespertino). É stata una scelta di Sara, consapevole che il livello di insegnamento delle scuole qui in periferia é molto basso. Vuole fare l´universitá e quindi, giá da adesso, sta cercando di prepararsi per bene. Continua ad essere una ragazzina “modello”: affetuosa, obbediente, responsabile, con volgia di studiare, sincera… la mamma dice che é davvero un ottima figlia. Grazie a una donazione dall’Italia, ha ricevuto una chitarra nuova e ora puó esercitarsi anche in casa (ma, siccome si vergogna, non lo fa quasi mai…). Ha semsso di partecipare alle lezioni di chitarra perché sono concomitanti alla scuola. Le piace guardare la TV e ascoltare musica. Di salute sta bene, nessun problema rilevante. La piccola Geovana K., sua sorellina, ha quasi tre anni e continua a crescere bene, senza problemi. Non va all´asilo (non ci sono posti) ma in casa sempre c´é qualcuno per tenerla d´occhio: la Sara alla mattina e una zia al pomeriggio. Marcia, la mamma, ha finalmente cominciato (un mese fa) a lavorare in un piccolo negozio di vestiti qui vicino, le piace e spera di poter continuare. Non lavora a libretto e riceve un salario minimo. È molto contenta di poter lavorare.

Queste sono tre piccole storie, molto diverse tra di loro ma che possono aiutarvi a intuire la realtá di qui. La seconda storia, quella di Jefferson, é un caso estremo, ma che vi da un´idea della violenza che impregna la societá delle periferie brasiliane.

Vi abbraccio fortissimo

Paolo

ps: potete anche vedere il sito della Caritas Children http://www.caritaschildren.it/

Messico

Carissima Carla e tutti voi del gruppo missionario, Grazie per gli auguri che
ricambio di cuore. Sono appena rientrata da un campo di lavoro con i giovani
dove abbiamo vissuto la settimana Santa con le comunitá indigene, le piú
povere….. É stata davvero una gioia Pasquale per la quale ringraziamo di
cuore il Signore della vita.
A Dio piacendo arriveró in Italia a Luglio. Mi faró viva….. Buona Pasqua di
resurrezzione a ciascuno di voi e alle vostre famiglie.

Vi ricordo con
l’affetto e la preghiera,
Laura Littamé

Thailandia

BUONA PASQUA!

“Il Signore e’ risorto!!”

Ed e’ di questa certezza che il cristiano vive!

Mi piace pensare che dovunque siamo, qualunque sia la nostra vocazione-vita
noi siamo luce-segno della vita piena di Cristo.

In Thailandia la grande festa della Pasqua passa in sordina: siamo nel bel mezzo
delle vacanze scolastiche (da meta’ marzo ai primi di maggio), dal 13 al 15
aprile e’ festa dell’anno nuovo thailandese (siamo nel 2554, secondo il
calendario buddista!) e i cristiani sono cosi’ pochi che a volte e’ difficile
radunarli per le celebrazioni. La settimana scorsa per la festa del nuovo anno
la gente si e’ radunata in famiglia per il rito di benedizione del versare
dell’acqua sulle spalle degli anziani e poi agli altri componenti della
famiglia. Alla fine poi sono andati tutti per le strade con i tipici gavettoni
a rinfrescarsi dall’afa della stagione piu’ calda dell’anno. E non e’ mica
male!!
In un clima non proprio quaresimale si e’ cercato di preparsi alla Pasqua, e si
sente come niente richiami alla nostra fede… cosi’ dalla liturgia mi sono
rimaste impresse le parole di Gesu’ : “Andate nella citta’ da un tale e ditegli:
“Il Maestro dice: Il mio tempo e’ vicino: vorrei celebrare la Pasqua insieme ai
miei discepoli presso di te”. Il Signore vuole celebrare la sua Pasqua presso
di noi. Questo mistero di morte e vita, questo passaggio dalla paura-dubbio alla
fede, questo continuare a credere nonostante la fatica e l’irrisione del mondo,
questa speranza e fiducia nel bene benche’ sembra vincere la furbizia,
l’arroganza, il potere…
Il Signore vuole fare la sua Pasqua presso di noi, e’ Lui che ci da’ la forza,
e’ Lui che ci insegna la strada e la vita vera. Mi capita spesso di trovarmi qui
in Thailandia al centro dell’attenzione per cose che da noi sono o dovrebbero
gia’ rientrare nell’ordinario.
Ad esempio una visita ad un anziano a casa portandogli un po’ di cibo, o ad un
ammalato all’ospedale che non e’ assistito dai parenti… la gente ti chiede
perche’ tu, straniera, te ne occupi, che hai a che fare con quella persona, ti
e’ parente?? Questo mi fa riflettere sulla novita’ del Vangelo, perche’ l’amore
gratuito, il “lavare i piedi dell’altro”, il perdono, il vivere da fratelli e
figli, e’ Cristo che ce lo ha insegnato… La missione in Thailandia mi sta mi
porta ad andare all’essenziale, le nostre celebrazioni allora, anche se private
dei bei canti e degli addobbi, prendono vita nel nostro quotidiano, nel nostro
sperare ogni giorno in Lui.

Buona Pasqua di tutto cuore, chiedendo al Signore di darci la grazia di capire
sempre di piu’ quanto siamo “fortunati” a conoscerlo, e di vivere del Suo amore.
Ciao,
con affetto,
Valentina