Nouldayna (Camerun)

Carissimi Amici,

in prossimità del Natale desideriamo farvi giungere l’espressione della nostra riconoscenza, i nostri migliori auguri e le notizie salienti di questa Missione. Speriamo con tutto il cuore – attraverso questa lettera – di trovarvi in buona salute e… facendo fronte alla crisi economica che ci tocca un po’ tutti. La nostra comunità quest’anno sarà finalmente “a quattro” con il ritorno di Adriana – dopo un’assenza prolungata per motivi di salute, e il rientro di Lina dal suo congedo in Italia tra qualche giorno.

Quest’anno resterà nella comune memoria per l’eccezionale abbondanza di pioggia e per le inondazioni fuori misura che perdurano da più di due mesi. Tante case sono crollate, la gente soffre e si accampa alla meglio in brousse. Date le severe condizioni sanitarie in cui vivono, preghiamo solo il Signore di risparmiare loro ogni sorta di epidemia. Ora le piogge sono diminuite e il livello dell’acqua cala, ma molto lentamente. Le dighe hanno ceduto in vari punti alla forza delle acque, per cui la viabilità è seriamente compromessa e non sappiano fino a quando. Le coltivazioni di miglio e di riso han dato quasi nulla soffocate sotto l’acqua. Questo lascia prevedere un anno di carestia alle porte. Buona invece è stata la produzione di arachidi e da una decina di giorni la gente esulta per l’abbondanza della pesca che, dicono, durerà un mese. E si ringrazia il Signore! Inoltre, proprio ieri sera, l’infermiere del dispensario di Nouldayna ci diceva che la campagna dell’anno scorso, che mirava a dotare ogni famiglia di due zanzariere, sta dando i suoi frutti: malgrado gli inconvenienti della stagione, si registrano meno casi di malaria. Ma l’allerta resta comunque per il tempo in cui le acque si ritireranno e la zona diventerà una grande palude: non per niente in francese la malaria si chiama paludisme.

Durante l’anno le attività pastorali sono state portate avanti con generosità e non han mancato di dare i loro frutti. Dopo otto anni abbiamo avuto ben centoundici cresimati. Certo non mancano defezioni e ritorni ai vecchi costumi. La biblioteca funziona alla grande tanto da rivelarsi troppo piccola per accogliere confortevolmente tutti gli studenti.

Così carissimi, tra forze e debolezze, successi ed insuccessi, ci si rende conto di quanto la vita sia un dono – fragile – da accogliere con riconoscenza ogni giorno e da valorizzare al massimo. Viene spontanea la preghiera e alzare gli occhi al Cielo, perché veramente qui si esperimenta che “il mio aiuto viene dal Signore” (Sl 121,2).

Gesù, il Figlio di Dio che ha preso su di sé la nostra umanità e ha voluto condividere tutto con noi, ci trovi pronti ad accoglierLo perché Lui solo è la nostra vita, pace e gioia.

Dio benedica voi e le vostre famiglie.

Buon Natale e Buon Anno 2013!

Immaculée, Lina C., Naira, Adriana