Goias (Brasile)

Carissimi tutti,
il freddo è arrivato e non si scherza!! Una perturbazione dal sud ha portato il termometro a raggiungere i 5 gradi durante la notte. Alla faccia di chi mi aveva detto che qui non fa mai freddo!! Speriamo che questa ondata di freddo, che ha colto i brasiliani totalmente impreparati, passi alla svelta. Il clima anche in Brasile, ma già non è una novità, sembra stia cambiando. E così nel nord-est, la zona più arida e calda del paese, è da qualche settimana che si stanno verificando inondazioni del tutto eccezionali. Chiesto lo stato di calamità nazionale, arrivano aiuti da tutto il Brasile in una bella catena di solidarietà, così come mesi fa era successo a Santa Caterina, nel sud.
Chiaro che cominciare una mail raccontandovi del tempo che fa qui… potrebbe sembrare che stavolta non abbia nulla di bello da raccontarvi, ma non è così!
La settimana scorsa, nella consueta visita ai meninos de rua, abbiamo incontrato dopo più di un anno il tenente Sampaio. Chi si ricorda di lui? E’ insieme a Flores il poliziotto più temuto dai ragazzi di strada (vedi lettera n° 1 e 27). Dicono che è uno “psicopata”, cattivo come pochi, che gode nel far del male. Molto giovane e già tenente. Una volta Robinho ci aveva raccontato di essere stato chiuso nel bagagliaio della macchina della polizia insieme ad un lacrimogeno acceso. Lo hanno lasciato li per poche decine di secondi, ma si è sentito la morte addosso… Bene, ero con Irmà Ana davanti alla cattedrale (i ragazzi ultimamente si sono spostati qui) quando arriva una vettura della Polizia Militare. Scende Sampaio, ovviamente con la pistola in mano, e ci chiama in un confronto privato. I meninos in 5 secondi si defilano, lasciano fogli e pastelli sparsi sull’asfalto. Resta solo M, che poco alla volta si avvicina spinto dalla curiosità. Inizialmente Sampaio ci spiega con una certa fermezza che vuole un incontro urgente tra noi, lui e il vescovo. Persone “di peso” abitano vicino alla cattedrale e sentendosi scomodate dalla presenza dei meninos voglio liberarsi del problema. E secondo queste persone importanti noi staremmo difendendo e aiutando i piccoli delinquenti. Inizia una chiacchierata sincera, a tratti ben dura da entrambi i lati. Irmà Ana prende il coraggio a due mani e chiede molto esplicitamente a Sampaio, guardandolo negli occhi, di smettere di accanirsi coi meninos: essere violento con loro è fuori dalle regole e soprattutto non da frutti positivi, solo lascia i ragazzi con ancora più rabbia delle istituzioni. La chiacchierata continua fino alla decisione di incontrarci, invitando varie entità coinvolte col fenomeno dei meninos de rua (SOS bambini, Diritti Umani, esponenti di comunità terapeutiche, ecc.), per aprire una tavola rotonda su come limitare il “problema” dei ragazzini di strada. E Sampaio promette ad Irmà Ana che andrà alla riunione senza pistola… Spero di potervi raccontare presto di questa riunione, ma sinceramente sono molto dubbioso. Credo che il tenente Sampaio si sia lasciato trasportare dai pensieri del momento senza una solida base di idee concrete.
Un’altro incontro interessante è stata la riunione con la moglie del sindaco. Alcuni giorni fa ha invitato i rappresentanti delle comunità cattoliche del comune (due sacerdoti, io e Maria per rappresentare la nostra comunità). Una riunione “a cuore aperto” di più di due ore. Dove ho avuto l’impressione di non essere molto ascoltati. E dove il 98% delle parole sono uscite dalla bocca della prima donna. La moglie del sindaco comincia l’incontro, secondo il classico stile delle comunità evangeliche, con questa frase:
“Alcuni giorni fa il Signore mi ha rivelato, con molta forza e chiarezza, la mia missione. Devo dedicarmi ai minori e bambini sofferenti del nostro comune. Tanto che ieri un pastore missionario, venuto da San Paolo, alla fine di un culto, mi ha cercato e appoggiandomi le mani sulla fronte e mi ha detto che il Signore ha molta fiducia in me e che con urgenza devo difendere i bambini. Avete capito? Con URGENZA!”.
E una quantità di idee bellissime snocciolate una dopo l’altra. Campagne contro la pedofilia, contro la prostituzione infantile, contro la tortura domestica, contro la violenza nelle famiglie… con un programma di “difesa della famiglia a 360 gradi” decisamente interessante, con l’idea di coinvolgere scuole, comunità religiose, gruppi di teatro e capoeira, radio, feste a tema e sfilate nelle strade… ossia tutti i modi possibili per raggiungere i giovani. Seminari specifici nelle scuole e divulgazione dei numeri telefonici per denunciare gli abusi. Per convincerci della necessità di tutto questo ci mostra diverse foto di bambini/e del nostro comune con i segni sul corpo di vere e proprie torture. Foto forti, che nessuno vorrebbe mai vedere.
Che il Signore ci benedica e ci perdoni.

Paolo

PS: qualcuno crede che l’URGENZA della prima donna sia dovuta alle imminenti elezioni politiche regionali, dove lei vorrebbe mettersi in mostra… personalmente non voglio credere a questo pettegolezzo…!!

“Davanti a catastrofi come la shoah, Hiroshima, il genocidio degli armeni, cambogiani… Qualcuno continua a chiedersi – sovente a basso prezzo – “Dov’era Dio?”, invece di chiedersi dov’era l’umanità e dove questa aveva relegato e soffocato lo Spirito santo, presente dappertutto, efficace se accolto anche dal cuore dei non cristiani.” (Enzo Bianchi, Altrimenti – Credere e narrare il Dio dei cristiani)