Goias (Brasile)

Un abbraccio di pace a tutti.

Stasera sono da solo (come sapete Don Corrado é in Italia fino al 6 giugno) e per cena mi sono fatto un frullato di abacaci… buonissimo anche se sembra che sia una frutta molto grassa. L’assenza di Corrado si fa sentire anche se credo di cavarmela bene. Come al solito sono successe cose belle e altre che fanno
rabbia. Oggi sono in fase positiva e voglio condividere episodi belli. Nella prossima, per un sano principio di realtà, dovrò condividere qualche sofferenza
che questa gente non fa mai mancare!!
La notizia più bella é che finalmente venerdì opereranno la nostra piccola Jhully, ragazzina che abita nella nostra piccola fevela di quartiere, bico do
pato
(becco d’anatra). Le toglieranno le 8 viti e relativa placca metallica che le avevano messo nel femore 2 anni fa per ricomporre una brutta frattura
del femore. Il problema é che da mesi le si sono aperti tre buchi, in corrispondenza delle teste delle viti, che hanno fatto infezione. E non si
trovano antibiotici che la riescano ad aiutare, neanche la cefadroxila. Ogni tanto le viene un febbrone… ma tutto passato, venerdì la operano. Farò di
tutto per andarla a trovare anche perché solo ultimamente ha lasciato la timidezza da parte.
L’atra notizia bella é che abbiamo sfondato quota 100 con le adozioni a distanza!! Quanti volti, quanti bimbi, quante situazioni complicate che il Signore ci ha affidato! Io e la Maria (assistente sociale della comunità) facciamo del nostro meglio per accompagnarle tutte al meglio delle nostre possibilità. É un lavoro difficile, che ha bisogno di ascolto e sensibilità, di comprensione e anche fermezza. É estremamente affascinante e
ogni tanto si colgono bei frutti, mamme che imparano a responsabilizzarsi un
po’ di più, ragazzini che si impegnano a scuola per poi poter mostrare
orgogliosi i bei voti, ecc…
Altra cosa bella (ve lo scrivo adesso ma é fatto già di settimane fa) é che sono diventato padrino di battesimo della Andreia, una adolescente “selvaggia” che si é legata molto a noi, forse anche per la quasi totale assenza di figure di riferimento. La sfida per me é di trovare un canale che lei possa ascoltare per aiutarla a farla crescere. Ci aspetta una bella camminata!! Domani se ritaglio un po’ di tempo vado a trovarla.
Altra cosa bella (quante!!) é che la Geoani, ragazza ribelle della Talitha Kum, continuerà a restare ospite della struttura. Settimane fa aveva aggredito una
professoressa, che la aveva denunciata… s’é fatta un pomeriggio in questura, poi é passato tutto per il tribunale. La sentenza é stata molto leggera… e
nessuno le toglierà il piccolo Pietro dalle braccia. Quarta feira (mercoledì) passata sono stato alla ricerca dei menino de rua.
Ero da solo perché irmá Ana non é riuscita a smarcare un impegno. Non li ho trovati nei ritrovi tipici più vicini e così mi sono spinto con la mia motina
fino al lago das rosas. Lí c’erano Faisca (= scintilla) un ragazzo evangelico buono come il pane (ho molti elementi per crederlo davvero!) e Sujerinha (=
sporcizietta). Stavano preparando un mingaõ, che non é altro che una pappetta bianca e dolce a base di latte amata dai bambini. Una vecchia latta di vernice
era la pentola, un bastoncino storto il mestolo, qualche legnetto per tenere il fuoco acceso “al minimo” tra due mattoni, per non farlo attaccare sul fondo,
come mi spiega Faisca. Ma che fumo!! Comunque se la sono cavata davvero bene e Faisca ha dimostrato di poter lavorare come cuoco. C’abbiamo riso un pò su!!
Quasi a cottura ultimata é arrivato Cabeçinha – testolina e con lui altri 2 ragazzi che ancora non conosco. Tolta la latta dal fuoco ognuno si é armato di
qualcosa per sperimentare la pappetta. Hanno usato di tutto, da pezzi di mattone, a schede de telefono, a pezzi di bottiglia… Una scena da un lato
comica ma dall’altro profondamente drammatica. Come ci si può ridurre in queste condizioni? La domanda resta aperta… E la generosità di Faisca ha superato le
mie aspettative. Ha sgridato sujerinha perché voleva fare il bis “dimenticandosi” degli altri ragazzi che stavano facendo il bagno nel laghetto
li vicino. Io ho valorizzato questo suo gesto dicendogli che ha davvero un cuore grande. La risposta? “Di grande c’é solo Dio che é qui in mezzo a noi”.

Vi abbraccio di nuovo e che il Vangelo possa illuminare le nostre scelte.

Con affetto
Paolo

Goias (Brasile)

Un abbraccio di pace per tutti voi.

Oggi è il giorno dell’anno in cui sono festeggiate le mamme di tutto il mondo (o quasi!!) e la settimana è stata vissuta in vari contesti con questa prospettiva. E non finisce qui… domani è il giorno del mese per della distribuzione delle ceste alimentari per le famiglie coinvolte nel nostro progetto di adozione a distanza (stiamo per sfondare quota 100!!!). Approfittando della circostanza “celebreremo” il coraggio di essere mamma, nonostante tutte le difficoltà, lottando un giorno alla volta per la vita dei propri figli. Sarebbe il caso di entrare in confronti tra la tipica mamma brasiliana in confronto alla tipica mamma italiana. Ma correrei il rischio ancora una volta di stereotipare e semplificare le cose. Per oggi mi accontento di ricordare dentro di me tutte le mamme che conosco, mamme Italiane e Brasiliane (e nigeriane e afghane…). Anche se mi rendo conto che da maschio, poco posso capire di questo mistero della vita. Quindi, oggi ma per tutto l’anno, uno sguardo di stima e ammirazione per tutte le mamme del mondo che accolgono i propri figli.

Ma veniamo ad un po’ di cronaca lasciando da parte pensieri mielosi…

1) Festa della mamma al CIA (Centro di Internazione Adolescenti)
E’ stato preparato un banchetto con lasagna, hot-dog, torta, bibite, ecc. I ragazzi stessi hanno cantato qualche canzone per le mamme presenti. Il ritornello di una era circa così: “da oggi ti prometto, mamma, che darò più valore al tuo affetto… già troppe volte ti ho fatto soffrire, ma poi ho pianto da solo in un angolo”. Tutte le mamme hanno ricevuto un regalino dai figli, per lo più porta foto fatti di pezzettini di carta ripiegati e cuciti tra loro, molto belli. Alcuni ragazzi, per vari motivi, sono rimasti senza visita e credo che per loro, vedendo i compagni chiacchierare, piangere e abbracciare le loro mamme, sia stato particolarmente difficile. Sono stato più con loro che con gli altri… Come già successo in altre feste, il direttore del carcere aveva preparato spazi di riflessione e preghiera dentro al festa. Qualche minuto ai cattolici, altrettanti minuti agli spirita e stessa cosa per gli evangelici. Bene, la prima che ha preso il microfono è stata una pastora un po’ squilibrata che ha fatto tutto un discorso inizialmente sensato (anche se non aveva nessunissimo legame con la festa della mamma!!) poi degenerato in pianti isterici, grida e gorgheggi di voce. Il tutto è durato 30 minuti (contro i 10 previsti) rubando letteralmente spazio a noi cattolici e agli spirita. Il direttore era visivamente imbarazzato, anche perchè per un attimo la sensazione era quella di essere in un tempio evangelico piuttosto che in un carcere!! Alla fine il direttore, visibilmente imbarazzato, mi ha chiesto scusa promettendo che alla prossima festa saremo noi i primi a prendere parola…

Fernando ha preferito rimanere nella cella e non partecipare alla festa, ma l’ho scoperto troppo tardi, quando già stavo andando via.

2) Ieri sera ho accompagnato le ragazze della Talitha-Kum in pizzeria. C’era lo staff al gran completo, mancava solo Irmà Ana perché è dovuta rimanere in sede: la mamma della Luana è andata in crisi e non ha voluto unirsi al gruppo. Il racconto di Ana, al rientro, è stato pesante. La giovane mamma ha pianto tutta sera ricordandosi della sua mamma…

La cena è stata bella, serena, e allegramente paciugata dai tanti piccoli bimbi. Pedro, neanche 2 anni, ha fatto un disastro sulla mia maglietta!! Sua mamma, 17 anni ma con già sulle spalle una brutta storia di prostituzione in Spagna, lunedì passato ha aggredito fisicamente una professoressa della scuola. Quando la stessa professoressa l’ha minacciata ti denunciarla le si è spaventata (sa che una denuncia di questo tipo costringerebbe la Talitha-Kum ad allontanarla dalla struttura e lei di conseguenza potrebbe perdere la tutela del bimbo… !!) e come ha reagito? L’ha minacciata di morte… Sono ragazze con passati pesanti, di abbandono e violenza. Nel quotidiano sembrano degli angioletti ma quando il drago si risveglia…

Ho già finito la pagina!! Ma vi scriverò presto perchè a breve conoscerò una ragazzina di 13 anni con una storia particolarissima. Non vedo l’ora di incontrarla e di condividere con tutti voi.

Vi abbraccio forte, con tantissima gioia, gustando la forza di questo Gesù che entra nella nostra vita a porte chiuse, e ci lascia a bocca aperta!!!
Con affetto
Paolo

Ps: sto aspettando lettere di incoraggiamento per la Talita… scrivete, scrivete, scrivete!!!