Addis Abeba (Etiopia)

Miei carissimi amici della Parrocchia S. Paolo

Pace e Bene nel Signore Gesù.

Finalmente sconfitta la pigrizia prendo la penna per scrivervi. Prima di ogni cosa,
grazie per le vostra amicizia e il vostro costante ricordo. Ricevo sempre notizie da Parma
che mi fanno tanto piacere. Ringraziamo il Signore per la nostra Diocesi che è sempre
così attiva, così Missionaria e così attenta ai segni dei tempi. Il Signore ci ha dato
un’altra Beatificazione, un nuovo mezzo di sprone e incoraggiamento a seguirlo sulla
loro scia. C’è tanto bene che rimane nascosto, mentre oggi fra tanto male sarebbe bello
metterlo più in evidenza, attraverso i media, per far vedere alla società che ci sono tante
persone, tanti giovani buoni, generosi, sani che fanno tanto bene.

Io cosa debbo dirvi, ringrazio il Signore che mi dà ancora tanto entusiasmo e
salute necessaria per continuare ad essere una presenza attiva fra i Suoi poveri.

Quest’anno è stato anche un pò speciale: ci sono stati diversi cambiamenti nella
nostra Comunità e noi due suore più anziane ne abbiamo risentito un pò perché ci
hanno chiesto di cambiare Comunità. Io sono ora in Casa Provinciale, sempre in Addis
Ababa e l’altra sorella è fuori in un’altra Missione. Per me andare lontano non è più il
tempo per i tanti bisogni che ho per la salute e dicevo sempre che gli alberi vecchi non
si trapiantano. Comunque va bene così è il Signore che mi fa camminare come vuole
Lui perché Lui sa qual è il meglio . Infatti, dopo qualche settimana che mi trovavo qui mi
si è bloccato il ginocchio destro per cui non potevo camminare. Provvidenza perché mi
hanno potuto soccorrere subito, ora sto molto meglio e posso camminare col bastone.
Spero di riuscire a migliorare lentamente e così riprendere la mia attività. Avevo proprio
bisogno di fermarmi un pò e pregare di più e così vi dico la verità che sono contenta e
vedo la Mano attenta di Dio che mi guida sempre verso di Lui. Una preghiera per me.

Voi siete sempre nella mia preghiera e chiedo a Gesù di concedervi le grazie che
desiderate ciascuno in particolare, cominciando dal Parroco e via, via tuta la Parrocchia.

Buona Natale ricco di grazie e benedizioni.
Buon Anno 2011 portatore di pace e serenità.

Un abbraccio a tutti.
Sr M. Sarina Nici

Nouldayna (Camerun)

Carissimi del Gr. Missionario di S. Paolo

Anche quest’anno il Signore ci concede la grazia di risentirci in questo nuovo appuntamento per scambiarci amicizia e riconoscenza. Siamo a Lui riconoscenti per la vita che ci dà e per averci accompagnati giorno dopo giorno. Speriamo che anche per voi, nonostante che, sofferenze e difficoltà non possono essere mancate, possiate riconoscere la presenza del Signore che ha condotto la vostra storia. Ci auguriamo un Buon Natale! Il luogo del Natale è il cuore di ciascuno, sono le nostre case, sono le nostre famiglie, ogni nostro villaggio, anche il più piccolo e sperduto. Natale è il grande evento dell’amore di Dio che sceglie di abitare con noi. Dobbiamo accoglierlo e aiutarlo ad incarnarsi nel mondo, e che ogni persona possa conoscerlo. Gesù è la speranza dell’uomo.

Come d’abitudine vi diamo qualche notizia della nostra vita missionaria. Adriana e Immaculée sono state assenti per il loro congedo. Adriana deve prolungare il suo soggiorno in Italia per un’operazione alla tiroide, speriamo possa guarire bene e ritornare presto con noi. Guadalupe è stata destinata al Messico, quindi ci ha lasciato ai primi di ottobre. Siamo quindi Immaculée e Lina per ancora qualche mese. Rendiamo grazie al Signore e a ciascuno di voi per l’aiuto che ci date, spirituale e materiale. La biblioteca è pronta per accogliere studenti, professori e chiunque voglia profittare della lettura. Un professore delle scuole superiori ci sta dando una mano per catalogare i libri e sistemarli negli scaffali.

La stagione delle piogge è stata particolarmente intensa e anche un po’ dura. Le piogge troppo abbondanti non hanno favorito il raccolto del miglio, senza contare i danni provocati alle case e alle strade. Sono ormai più di due mesi che non piove più, ma molte strade rimangono impraticabili e molti villaggi isolati. Con un po’ di riardo abbiamo timidamente cominciato le nostre attività pastorali e di sviluppo. L’epidemia di colera ha dato al centro sanitario un superlavoro, ma è passata e siamo ritornate alla normalità, abbiamo avuto anche molti casi di malaria, soprattutto di bambini. Assieme alla nostra popolazione ringraziamo ciascuno di voi e preghiamo tutti assieme il Signore che ci renda capaci di accoglierlo, di penetrare sempre più nel suo mistero, di aiutarci a donarci totalmente con Lui per l’avvento del Suo Regno. Preghiamo anche secondo le vostre intenzioni. Il Signore ci benedica tutti. Cordialmente e con affetto salutiamo ciascuno e ciascuna.

Le missionarie di Maria a Nouldayna

Lina Immaculée

Koumi (Ciad)

Carissimo Giorgio,
Buon Natale! Anche quest’anno questa bella festa viene a ricordarci quanto Dio ci ama e
come desidera per noi l’amore, l’unità, la pace. Che il Signore conceda questi doni a ciascuno di
noi, ai nostri fratelli Massa e al mondo intero.
Spero che voi stiate bene.

Noi stiamo uscendo dalla stagione delle piogge. Quest’anno è stato particolarmente difficile
per la nostra gente (e di conseguenza anche per noi) per ragioni molteplici. Prima di tutto, dopo più
di 30 anni, si è svolta l’iniziazione tradizionale che ha provocato chiusura prematura delle scuole,
insicurezza nella circolazione (gli iniziati attaccavano i non iniziati comprese le donne, una delle
nostre cappelle è stata distrutta), divisione tra gli appartenenti alla religione tradizionale e gli altri
credenti, anche all’interno della stessa famiglia.
Poi c’è stata la pioggia abbondante, il doppio degli ultimi anni, la “diga” si è rotta in diversi
punti, il Logone è straripato, i campi sono stati inondati, anche la Missione, il raccolto in buona
parte compromesso, la città di Bongor accessibile solo via fiume in piroga, molti i malati deceduti
perché non si poteva trasportarli neanche nei dispensari più vicini.
Contemporaneamente si sono scatenati degli scontri violenti tra i diversi clan Massa per
l’utilizzazione dei terreni coltivabili divenuti insufficienti al fabbisogno. I bastoni della popolazione
(i Massa combattono a suon di bastonate) sono stati rimpiazzati dai fucili dei militari accorsi per
ristabilire l’ordine e molti sono stati i feriti di cui uno è poi deceduto. Ne abbiamo avuti anche a
casa a cui prestare i primi occorsi. Ogni volta che le donne del villaggio intravvedevano un militare
tremavano dalla paura e accorrevano a rifugiarsi da noi con i bambini e le loro povere masserizie,
e per più di una settimana il nostro cortile è stato sempre animato.
L’inondazione ha provocato la diffusione del colera e la moltiplicazione dei casi di malaria e
tifo, con difficoltà di procurare le medicine necessarie. Molte le vittime. Il colera non è ancora sotto
controllo. Due giorni fa ne è morto Gayman, un nostro vicino.

E non vi sto a dire la situazione delicata che vive la nostra Parocchia dopo la partenza
precipitosa del nostro parroco in febbraio. A causa di una serie di problemi del parroco attuale, ora
rischiamo di restare senza sacerdote “e nessuno sa fino a quando”.
Il 21 novembre tre diaconi (Joseph, Benoît e François, rispettivamente Massa, Mussey e
Ngambay) riceveranno l’ordine presbiterale a Bongor, ma sono già destinati ad altre parrocchie
della diocesi, ugualmente bisognose e più adatte ai primi passi di sacerdoti novelli.

Con tutto ciò ringrazio il Signore che ci protegge e ci dà la forza e la gioia di restare tra
questi fratelli così provati per infondere loro coraggio e speranza e sostenerli nelle loro difficoltà
spirituali e materiali.
Un nuovo anno pastorale è cominciato, molti adulti preparano il loro Battesimo per la
prossima Pasqua e tutte diamo il nostro contributo in un modo o nell’altro. Giulia , Elisabeth,
Lindomar ed ioi faremo quanto possibile per il Vangelo e per il bene della nostra gente con l’aiuto
della vostra preghiera e della vostra solidarietà.

Saluti cari a tutti e tanti tanti auguri di ogni bene!
Silvia Marsili