Goias (Brasile)

Carissima/carissimi,
siamo contentissimi di poterti/vi invitare alla celebrazione del nostro
matrimonio. Proprio così!! Ho scelto di venire in Brasile con la consapevolezza
dell’importanza della scelta che stavo facendo. Per tutti i motivi che ben
conosci e dopo una lunga camminata. Ora nella mia vita si apre una nuova
strada, nella strada che già percorro, una scelta definitiva che da ancora più
senso al mio essere qua. Che mi pone in una visione di questa realtà
sicuramente diversa.

Ormai siamo alle porte dato che il matrimonio è fissato per il 14 di agosto,
un sabato.
Questa e-mail è il modo più semplice e diretto per invitarti/vi a condividere
con noi la gioia di questo momento così importante.
Siamo consapevoli che le spese del volo Italia-Brasile, in alta stagione (ma
nel periodo dell’anno in cui è per voi più facile poter chiedere le ferie…
anche se qui in agosto nessuno si sposa perchè dicono che porti male!!!!!!!!!),
non siano piccole… soprattutto per chi ha figli e figlie. In tanti, già lo
so, vorrebbero venire ma uscendo dall’agenzia viaggi il pensiero sarà: “non ce
la facciamo!”. Non preoccuparti!!! Il viaggio di nozze lo faremo in Italia,
poco dopo il matrimonio, proprio per darci la possibilità di incontrarvi tutti
insieme nella nostra amata Italia . Li faremo un piccolo momento di preghiera
tutti insieme, e qui nessuno davvero potrà mancare!!! Quindi, per tutti quelli
che non riusciranno a venire in terra brasiliana, un motivo in più per non
rattristarsi troppo .
Se poi crediamo alla forza della preghiera e alla possibilità di sentirci
vicini nonostante l’oceano di mezzo…
Ti aspettiamo a braccia aperte
Grazie

Paolo e Leide

Goias (Brasile)

Carissimi,
rieccomi qui. Siamo alle porte della Pasqua. Oggi è venerdì Santo e sta ancora piovendo. Il clima, dicono qui, non è più quello di una volta. La memoria storica popolare afferma che durante la settimana santa non dovrebbe piovere. Una signora anziana mi ha detto che quest’anno dobbiamo aspettare la Pasqua per vedere la fine della pioggia. Succede così quando gli uomini fanno molti peccati. Effettivamente, guardando la TV e ascoltando il bocca-bocca (passaparola) di fatti truci che accadono nel nostro quartiere, gli episodi di violenza non mancano. L’attuale mondo sembra davvero dominato dal male. Il dubbio che ci resta è sempre il solito… la società è sempre stata così violenza ma la gente comune non lo sapeva non avendo accesso alle informazioni (TV, giornali, radio… strumenti degli ultimi decenni). O certi fatti una volta socialmente accetti oggi sono rifiutati e considerati “scandalosi” (penso alle violenze tra le mura di casa, soprattutto su donne e bambini). O davvero questa sensazione di “peggioramento” rispecchia la realtà. Difficile da dire. Comunque sia l’importante è che ogni singolo faccia la sua parte, qui come li in Italia, senza cadere nel pessimismo… e sempre conservando nel cuore la Speranza.
Restando nel nostro piccolo possiamo osservare la nascita e lo sviluppo della nostra periferia, nata circa 25 anni fa e ancora in rapida espansione, classicissimo esempio di inurbamento (migrazione dalle campagne e dalla vita contadina alla città). I racconti di chi era qui fin dall’inizio descrivono una realtà feroce, fatta di baracche, strade di terra, covo di ricercati dalla polizia, malviventi armati, bande dettando legge. Nel ricordo vivo di molti appaiono figure grottesche di “capibanda” che uccidevano come se fosse un gioco. Poi lentamente la situazione migliora. Le strade ricevono l’asfalto, le baracche vengono sostituite da casette in mattoni, i malviventi più pericolosi o uccisi o catturati dalla polizia, scuole, autobus, ecc. Il miglioramento economico va di pari passo col miglioramento di condizioni di vita e di sicurezza. Quelli che per noi oggi sono quartieri molto violenti, in paragone a due decenni fa, sono un paradiso. Negli ultimi due anni, in controtendenza a questo progressivo miglioramento, viviamo un innalzamento della violenza legato al mondo delle droghe (i frutti dell’invasione del crack). Sarà una bolla di sapone destinata a scoppiare? Speriamo di si e che non lasci troppe vittime sul suo cammino.
Chiudiamo questo volo libero di contesto e ritorniamo coi piedi ben fissi nel quotidiano! Mercoledì sono stato invitato per una momento di preghiera speciale nel CIA (il carcere minorile dove il venerdì mattina faccio un po’ di catechesi). E’ il giorno delle visite dei famigliari dei ragazzi. Solo 4 ragazzi ricevono la visita nella mattinata. E tutti gli altri? Scopro che il resto dei ragazzi (più di 30) riceverà la visita nel pomeriggio. E chi farà il momento di preghiera del pomeriggio sarà una pastora evangelica… continua in questa prigione una sottile lotta di “spazi” tra cattolici ed evangelici. Facile indovinare che chi coordina questi momenti sia la Maira, educatrice evangelica purosangue! Il nostro momento di preghiera è partecipato (tutti parlano un po’) e credo efficace. Come al solito cerco di legare il testo sacro al quotidiano. E ammetto che fare questo in un carcere, con tutti i problemi umani che ci sono, sia piuttosto facile.
Chiudo questa mail con un episodio che non so come definire… trovateci voi l’aggettivo giusto!! Una delle nostre famiglie del progetto di Adozione a Distanza, che non sta ricevendo aiuti alimentari, si presenta con una ricetta medica firmata dal medico nutrizionista. Nella ricetta si legge:

“Paulo Cilas Martins, bambino di 9 anni, denutrizione moderata, necessita di alimenti specifici per migliorare il suo stato nutritivo (CESTA BASICA)”

La cesta basica, che diamo alla maggioranza delle famiglie del progetto, contiene beni a lunga conservazione basici nell’alimentazione brasiliana (riso, fagioli, zucchero, olio, caffè, latte, ecc.)… non commento la professionalità di questo medico!

Che la luce della risurrezione di Cristo possa illuminare sempre più i nostri cuori, dandoci pace, coraggio e speranza.
Vi abbraccio forte, tutti.

Il Signore ci benedice.
Paolo

Quèbec (Canada)

Grazie infinite per i buoni propositi che mi fate in questo giorno di giovedì santo in cui, come prete, devo rinnovare il mio impegno sacerdotale.
Colgo l’occasione per ricambiare gli auguri: Che questa Pasqua sia per voi una delle più piacevoli da ogni punto di vista!
Io sarò al congresso internazionale dei sacerdoti a Roma dal 7 all’11 giugno 2010; piaccia a Dio di poterci incontrare!

Molto sinceramente vostro
Abbé Ferdinand