Thailandia

Eccoci alla Giornata Missionaria 2012, e non voglio lasciarla passare senza farmi viva e dare notizie
dalla missione. Il pensiero che mi sta tornando in mente spesso e’ il titolo del libro che sto leggendo
in questo periodo: “Amare e’ un cammino”, perche’ mi sembra che descriva bene quello che sto
vivendo personalmente e missionariamente.

Si e’ in cammino nell’amare chi ci e’ vicino, sia esso un membro della nostra famiglia o il popolo a cui
siamo inviate, e nell’amare noi stessi, con il bagaglio di pesi e gioie che ci portiamo dietro. Il rischio, a
volte, e’ di credere di saperlo fare o di farlo, senza osare di piu’.

Il 18 settembre scorso e’ morta Mee Phloi, una signora thai di 57 anni, affetta da un’ emiparesi.
Viveva con un figlio, ma in condizioni igieniche di quasi abbandono… Ogni tentativo di risolvere
la sua situazione falliva, tanto in ambito familiare, quanto attraverso il centro sanitario della zona
o il sindaco… e, mentre si cercavano nuove strade per “risolvere” il problema, lei e’ deceduta. Al
funerale tanta partecipazione, in vita nessuno. E inizialmente sono nati in me giudizi… ma ho capito
che amare e’ un cammino, anch’io infatti avrei potuto fare di piu’ per lei, così come i suoi familiari
pensavano certamente di aver fatto abbastanza…

Si ama tanto quanto si capisce cosa sia l’amore. E allora mi viene da dire di non accontentarci: Dio e’
amore infinito, quindi ne abbiamo di cammino da fare.

Questo non toglie la gioia di vedere dei piccoli segni di progresso, di nuove forme di amore
che nascono e che riempiono il cuore. In questo periodo ci sono stati 9 ragazzi del centro della
parrocchia di 13-14 anni, di cui 2 soli cattolici, che con passione volontariamente hanno fatto parte
del gruppo della Misericordia… un gruppo che, al sabato pomeriggio, fa un piccolo servizio di visita
ai malati e poveri della nostra zona. Ho notato con soddisfazione che hanno gustato il servizio, o
meglio hanno provato quanto e’ bello dare del tempo agli altri, vincere la propria resistenza davanti
a dei malati gravi, che non comunicano facilmente o che hanno deformazioni, oppure passare 2
ore insieme a degli anziani senza figli e preparare con loro e per loro una buona cenetta… Ed io ho
riscoperto attraverso loro la sete dei giovani di esperienze vere, fatte di incontri, di condivisioni di
vita.

Un altro stralcio missionario di questo periodo e’ la conoscenza di Ging, una giovane donna di 32
anni, paralizzata alle gambe a causa di un incidente avuto all’eta’ di 15 anni. Incontrata per caso
all’ospedale, l’ho contattata per telefono per chiedere di andare a trovarla, ma la sua reazione
nel sapere che ero una religiosa cattolica e’ stata di freddezza, e di dichiarazione esplicita di non
interesse a Gesu’ Cristo. Questo mi ha meravigliato non poco, sia perche’ in genere non e’ nostro
stile predicare o annunciare il Vangelo se dall’altra parte non c’e’ un interesse, sia perche’ in genere i
thai non dicono in modo cosi’ forte una propria avversione. Scopro poi che aveva avuto un approccio
invadente da parte di una sorta di setta e cosi’, giustamente, manifestava il suo disinteresse.
Questo mi ha fatto pensare ai nostri metodi missionari, come anche al rischio, anche nelle nostre
societa’ cristiane e scristianizzate, di passare oltre l’umano, cioè di dare per scontato quelle che
sono le semplici ma importanti relazioni umane. Cosi’ , Ging mi ha fatto riscoprire il significato della
vicinanza fine a se stessa, non come mezzo di evangelizzazione… io ti sono vicina perche’ tu sei
importante per me, e mi interessa davvero la tua salute, il tuo benessere, la tua vita. Poi magari nel
segreto della mia stanza chiedo al Signore la grazia che possa conoscerLo ed avere la pienezza della
gioia.

Non smettero’ di gridare, dal mio osservatorio buddista (thai), ma lo direi ovunque fossi, che essere
cristiani e non esserlo NON e’ la stessa cosa, e che abbiamo la grazia di essere cristiani.

Concludo con uno stralcio dal messaggio del papa per questa giornata, ringraziandovi per le
preghiere e il sostegno alla missione :

“La fede in Dio, in questo disegno di amore realizzato in Cristo, è anzitutto un dono e un mistero
da accogliere nel cuore e nella vita e di cui ringraziare sempre il Signore. Ma la fede è un dono che
ci è dato perché sia condiviso; è un talento ricevuto perché porti frutto; è una luce che non deve
rimanere nascosta, ma illuminare tutta la casa. E’ il dono più importante che ci è stato fatto nella
nostra esistenza e che non possiamo tenere per noi stessi”.

Buona Giornata Missionaria!!

Valentina, mmx

Ging