Goias (Brasile)

Oggi siamo già al 3 settembre 2010… tre anni che sono in Brasile
accompagnando i progetti della missione diocesana. Sto per rientrare in Italia
per le ferie, 30 giorni, che quest’anno avranno un gusto ancora più dolce…
sarà la nostra luna di miele. Come ogni anno questa pausa diventa lo spunto per
riflettere sulla camminata che sto facendo. Epoca di bilanci. Ieri sono stato a
Belo Horizonte per risolvere un problemino coi documenti ed ho approfittato
delle varie attese per ripensare a questi tre anni per rileggerli col senno del
poi. Ed inevitabile diventa sognare e programmare il futuro.

Alla fine di tutto questo processo, allontanandomi dalla velocità del giorno-
per-giorno, mi è rimasto un profondo senso di gratitudine. Si, lo devo proprio
dire e me lo devo riconoscere… devo ringraziare di cuore prima di tutto Dio
(come si dice qui…) e poi tantissime persone. La lista sarebbe davvero
lunga… devo ringraziare Don Corrado che con pazienza mi aiuta a migliorare e
mi sta sopportando nei miei limiti e stranezze; i miei genitori per star
accettando, poco alla volta, la mia scelta (di vita e di precarietà); il Centro
Missionario Diocesano (rappresentando la diocesi di Parma) che insieme alla mia
parrocchia, Maria Immacolata, e al Gruppo Mission stanno raccogliendo i fondi
per permettermi di stare qui; le tante persone, tra cui gli amici del cuore,
che sento vicine e partecipe del mio esserci… forse loro più che ogni altro
mi danno forza e sostegno nei momenti difficili; tutte le persone e i bambini
di qui che non perdono occasione per farmi sentire benvenuto e benvoluto; in
fin dei conti tutti voi che mi leggete perchè date un senso più profondo e
ampio alla nostra missione. Potrei continuare così per pagine, ringraziando
tutti i volti che mi hanno accompagnato nella mia crescita e nelle mie scelte,
comprese tutte le esperienze di volontariato che in Italia mi hanno aperto un
po’ di più agli altri. Insomma, se sono qui è grazie a voi e vi porto in tutto
quello che faccio, quindi, come mi scriveva un bambino in una letterina… è
come se un pezzettino di ognuno di voi fosse qui con me!!

Vi abbraccio fortissimo, tutti.

Il mio Grazie più profondo.

Paolo

Ps: piccolo inciso di Vita…

La Patricinha, menina de rua conosciuta nel 2006 con soli 11 anni, è rimasta
incinta dopo una breve relazione con Maikon, altro menino de rua. In
circostanze un pò misteriose Maikon è stato ucciso da una pallottola alla
schiena. Sembra che avesse rubato un cellulare ad una fermata dell’autobus e
che nella mischia ci fosse un poliziotto in borghese ma armato. Patricia ha
portato avanti la gravidanza come la maggioranza delle meninas de rua nella sua
situazione… continuando a usare droghe e vivendo senza amarsi. La settimana
scorsa, durante la consueta uscita, incontro Douglas: la Patricia è andata in
overdose da crack, è ricoverata in ospedale. Il giorno dopo vado a visitarla.
Sta dormendo in uno stanzone insieme a molte altre mamme. Non ha più la pancia!
La sua bimba è nata di 7 mesi ma sta bene, miracolosamente nessuna complicanza.
Ambiente pulito e sereno, infermiere premurose… La rua sembra lontana anni
luce! Mi porta a vedere la bimba, piccolissima. L’accarezza sulla fronte e le
scappa un sorriso.. Arriva la mamma di Maikon. Si offre di accoglierla a casa
sua per prendersi cura di lei e della piccolissima nipote… Preghiamo affinché
possa riuscire a sentire l’esigenza di un cambiamento di vita, così come era
successo con Talita. La maternità può fare miracoli.