Goias (Brasile)

Ciao carissimi,

è con un certo ritardo che scrivo questa lettera, e sono tantissimi i fatti accumulati che cui vorrei raccontarvi. Cerco di andare con ordine, e scusate se questa mail sarà un po’ più lunga delle altre…

Sono stato alcuni gironi in Mato Grosso, per l’esattezza a Poxoreo. Un paesino nato una ventina d’anni fa sull’onda della caccia ai diamanti. Dopo il boom dei primi anni è arrivata la crisi e oggi i “garimpos” (le cave in cui si cercano i diamanti) funzionanti sono solo due, entrambi in via di chiusura. Di conseguenza la popolazione della cittadina sta migrando verso la più vicina cittadina, Primavera do Leste. Cittadina nata dal nulla e sviluppatasi sull’impulso della creatività di Don Onesto Costa, parmigiano a cui hanno addirittura già intitolato una strada per i grandi progetti che è riuscito a sviluppare qui. A Poxoreo siamo stati ospiti di Marianna, il suo sposo Giampi (uno dei massimi leader dei BOYS’77) e il loro piccolo bimbo Ernesto. Don Corrado si è fermato solo due giorni giusto per celebrare il battesimo del piccolo. La coppia di italiani sta accompagnando un asilo che ospita durante il girono una quarantina di bimbi e bimbe provenienti da famiglie in difficoltà. Inizialmente questo asilo era un centro di accoglienza diurno e notturno, in pratica una casa famiglia, per ragazzini e ragazzine figli di prostitute. Sembra che ancora oggi, nonostante il flusso di viaggiatori attratti dal commercio di diamanti sia drasticamente calato, la prostituzione sia abbastanza diffusa, soprattutto nella Rua Bahia… ben vicino all’asilo!! Marianna e Giampi sono una coppia molto bella e solare; qui in Brasile ormai da 4 anni stanno affrontando le difficoltà che si propongono con serenità tipica brasiliana, e molta tempra. La loro accoglienza calda e gioiosa. Si, direi che entrambi si sposano bene con la natura di Poxoreo. Una natura esplosiva: una grande laguna nata in seguito ad una piccola diga idroelettrica, cascatelle che tagliano la foresta (con alcune specie di piante che si incontrano solo in amazzonia), rane che cambiano colore per mimetizzarsi (effetto camaleonte), colline ripide e inaspettate (con una struttura che ricorda la nostra amata Pietra di Bismantova), tarantole, serpenti, farfalle velenosissime grandi come una mano (“borboleta cobra”…). Ho addirittura provato a pescare ma non ho l’esperienza per ingannare i grandi dourado (salmone giallo brasiliano, salminius brasiliensis, la preda più ambita) presi invece da altri pescatori del posto.

E’ stata una settimana di vacanza e conoscenza, di stacco dal nostro quartiere. Sono stati gironi bellissimi e non vedo l’ora di tornare… forse tra un anno. Se solo fosse più vicino!!

Ma dopo una notte intera di corriera, rientrando a casa, ho avuto la sensazione di ritornare coi piedi per terra. Un ragazzino che conosciamo abbastanza bene, di una delle famiglie che stiamo più accompagnando (è un fratellino della Lorraine, per chi se la ricorda… ne avevo parlato qualche lettera fa, la n° 19 per l’esattezza), è rovinosamente caduto nel crak. Si chiama Marcus Vinicius e ha 14 anni. E’ magrissimo, va in giro scalzo, sporco, con vestiti sgualciti. E’ tanto preso dalla droga che nell’ultima settimana ha rubato tutti i giorni. E’ già stato preso dalla polizia ma poiché è minorenne è molto protetto dalla legge brasiliana (Estatuto da criança e do adolescente) e dopo sole 3 ore era già a casa. Credo che non si sia neanche spaventato della cosa… Persone che sanno come si sviluppano queste situazioni mi hanno confessato che se continua così presto la polizia lo prenderà e se ne troverà il corpo dopo qualche girono. E’ già successo un paio di anni fa con due minorenni dei nostri quartieri. Oppure sarà un trafficante che non sopporterà più i suoi debiti di droga non pagati. Siamo molto preoccupati. Continua a fuggire il dialogo e non è neanche facile guardarlo negli occhi, sempre sguardo a terra. Qualche giorno fa è stato lui a venirmi incontro. Mi ha chiesto 10 Reais (circa 4 Euro) per un debito di droga. Ho colto l’occasione per una chiacchierata molto schietta, mettendolo davanti alla realtà. Ma mi sono presto reso conto che sa perfettamente i rischi che sta correndo… ha concordato che era più giusto offrirgli una merenda e una lattina di Coca-Cola. Il problema è che la droga “parla più forte” di tutto. Il crak è un derivato, in realtà lo scarto di lavorazione, della cocaina… è economico, crea subito una dipendenza molto forte, lascia aggressivi e senza fame. Sua mamma non sa più che fare, sua sorella Lorraine non lo vuole più neanche vedere dopo che ha ripetutamente rubato il latte del piccolo Gabriel e alcuni suoi vestitini.

Pregate tanto per lui, e dategli la forza con le vostre preghiere di credere che il suo futuro non è già scritto, che può ancora avere la forza di cambiare la sua sorte. La fazendina de recuperaçao lo sta aspettando ma non lo si può portare a forza. Ognuno ha il suo tempo giusto per uscire dal vortice della droga. Lui sa che ogni lunedì sera lo aspetto alle 18.30 per accompagnarlo alla prima riunione del NATA.

Pregate perchè lunedì prossimo si presenti.
Vi stringo al petto.

Paolo